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di Mattia Marinelli – Sarebbe come rimettere le lancette dell’orologio indietro di due anni, quando nell’estate 2017 la famiglia Donnarumma rifiutò dal Paris Saint Germain un ingaggio di 14 milioni di euro l’anno. E’...

Redazione Derby Derby Derby

di Mattia Marinelli -

Sarebbe come rimettere le lancette dell'orologio indietro di due anni, quando nell'estate 2017 la famiglia Donnarumma rifiutò dal Paris Saint Germain un ingaggio di 14 milioni di euro l'anno. E' stata la prima sensazione maturata alla lettura della Repubblica di oggi, secondo la quale la  indiscrezioni da spogliatoio provienienti da Parigi sussurrerebbero che sono pronti 50-55 milioni per Donnarumma, cifra che sarebbe netta e un grande toccasana per il bilancio del Milan. Con il club rossonero comunque compresso fra il rischio di esclusione dalle coppe, lo spauracchio del pareggio di bilancio nel 2021 e l'assenza di ulteriori sconti Uefa.

Per il resto, gli scenari futuri indicano che è sempre  molto molto complicato pensare di rivedere Gattuso a Milanello la prossima stagione, ma in caso di quarto posto potrebbero esserci ulteriori valutazioni. Il rapporto di Gattuso con Gazidis, che deciderà il nome del nuovo allenatore di concerto con Elliott, è diretto. Il suo nome è preso in maggiore considerazione, rispetto a qualche settimana fa. Gattuso, dopo una stagione logorante, è sempre tentato di lasciare, per non affrontare una nuova stagione senza tutele e con una rosa migliorata ma pur sempre figlia dei paletti Uefa. Per il cambio nome caldo Di Francesco, ma senza trascurare Giampaolo, Simone Inzaghi e, attenzione, Sarri in uscita dal Chelsea.

In ogni caso, al netto di tutto, al di là dei nomi e dei cognomi, l'inserimento di Ivan Gazidis come Ceo del Milan non è stato casuale da parte di Elliott, un inserimento graduale per arrivare ad una ristrutturazione del club. Le parole d'ordine sono autofinanziamento, rispetto del fair play finanziario, modello Arsenal, sì ai giovani come Sandro Tonali del Brescia che viene costantemente monitorato e no alle spese folli soprattutto per giocatori in età come Montolivo, Bertolacci, Abate e Zapata che, come Josè Mauri, verranno lasciati liberi.

Intanto,  quella fra Gattuso e Bakayoko è nata come una tregua ma è diventata una pace che ha rasserenato tutto Milanello. Di Bakayoko il Milan ha bisogno contro Frosinone e Spal, anche se le sue azioni per un riscatto a 38 milioni sono in ribasso. Su un altro fronte Riccardo Montolivo, che quest'anno non ha mai giocato, medita se andare all'estero o ritirarsi. Se chiudesse a 68 punti, Gattuso farebbe meglio di tutti gli allenatori che lo hanno preceduto dopo Allegri.

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