QUELLA VOLTA IN TERRA AUSTRIACA…

Adrian Mutu: “Ibra in Austria mise Blasi a testa in giù fuori dalla finestra…”

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L’ex attaccante rumeno, oggi allenatore del Rapid Bucarest, ha svelato un curioso aneddoto su una vigilia di Champions con Zlatan e Manuele Blasi ai tempi della Juventus

Davide Capano

Chi pensava di aver sentito tutto su Ibrahimovic si sbagliava. Adrian Mutu, giocatore della Juventus nella stagione 2005-06 e, inoltre, compagno di squadra di Zlatan, ha svelato nel podcast “VREAU SĂ ȘTIU by Cătălin Oprișan” un aneddoto sull’attuale attaccante del Milan.

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(Photo by Giuseppe Cacace/Getty Images)

Come ha spiegato il 43enne rumeno, oggi allenatore del Rapid Bucarest, l’amicizia tra lui e lo svedese ha vissuto diversi episodi memorabili, uno dei quali svelato proprio dall’ex Cesena, Fiorentina, Inter, Juve, Parma e Verona.

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Siamo nel dicembre 2005 e la Vecchia Signora, allora allenata da Fabio Capello, è ospite del Rapid Vienna nell’ultima gara del girone di Champions League. La sera della vigilia Mutu e Ibra decisero di “punire” il centrocampista Manuele Blasi, appendendolo a testa in giù fuori da una finestra situata al secondo piano di un hotel in Austria.

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(Photo by Elisenda Roig/Bongarts/Getty Images)

“Ero seduto al centro del tavolo – racconta l’ex ct della Romania Under 21 –, accanto a me c’erano Nedved e Ibrahimovic. Zlatan mette la mano dietro di me e colpisce Nedved in testa. Manuele Blasi ci vede e ci dice che eravamo un po' fuori.... Eravamo in Austria, dovevamo giocare in Champions League contro il Rapid Vienna. Ero in camera mia e Zlatan mi dice di aprire la finestra. Io guardo, ero al secondo piano. Blasi attraversa il corridoio, mette la mano a Zlatan e lo porta nella stanza e fuori dalla finestra.

Quando Ibrahimovic ti metteva le mani addosso, non avevi niente da fare, perché era grande, aveva forza. E tenne Blasi contro la finestra, solo per i piedi, e gli disse ‘Stai ancora commentando, ci fai ancora?’. Ha urlato, stavo tenendo Zlatan... Quando lo raccolse, iniziò a piangere, all’istante. E ci dice ‘Beh, bene, non siete in buona salute, che scherzi sono questi?’”.

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