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Dalla rubrica Vivo per lei di Calciomercato.com – La storia delle sfide calcistiche Bergamo-Brescia ha regalato prese in giro memorabili e, purtroppo, anche qualche incidente censurabile (il derby del 1993 ne rappresenta l’emblema, ma, in...

Redazione Derby Derby Derby

Dalla rubrica Vivo per lei di Calciomercato.com -

La storia delle sfide calcistiche Bergamo-Brescia ha regalato prese in giro memorabili e, purtroppo, anche qualche incidente censurabile (il derby del 1993 ne rappresenta l’emblema, ma, in diverse occasioni, soprattutto negli anni ’80, non sono mancati veri e propri scontri).

La rivalità tra le due tifoserie trae origine da un fatto storico molto più profondo della semplice contesa sportiva. Siamo nel XII secolo, nel pieno delle Crociate. Il bresciano Giovanni Brusati aveva necessità di finanziamenti per la sua spedizione in Terra Santa ma la stessa curia bresciana era a corto di disponibilità economiche; perciò, i possedimenti messi all’asta da Brusati, furono acquisiti da Bergamo, che riuscì a far proprie alcune aree strategiche (come il feudo di Volpino, compreso il castello).

Questo evento scatenò le proteste accese del popolo bresciano: dopo 30 anni di attriti e occupazioni, solo l’intervento di Federico I Barbarossa pose fine alle lunghe diatribe, imponendo la restituzione dei territori alla curia bresciana. Ciò, però, non fu affatto risolutivo, anzi: dopo neanche due anni, i bergamaschi dichiararono guerra; di tutta risposta, Brescia organizzò un attacco a sorpresa, che costò la perdita di 2500 uomini per Bergamo, che fu così costretta ad accettare la tregua e a rinunciare ad ogni pretesa sui terreni oggetto della feroce contesa.

La pace durò fin quasi alla fine del secolo, quando una nuova terribile battaglia vide scontrarsi le due realtà: stavolta, furono i bergamaschi a tendere un attacco improvviso, aiutati dai cremonesi, finché un clamoroso equivoco fece nuovamente perdere la guerra: l’arrivo di alcune truppe bresciane fu scambiato per quello dell’esercito milanese, alleato di Brescia, ma che mai si inserì realmente nella battaglia. Alla vista dell’esercito, i bergamaschi si ritirarono, ma il ponte di barche costruito appositamente per l’attacco a sorpresa sul fiume, cedette e causò una carneficina.

Nel 1191, Enrico VI Barbarossa decretò la definitiva pace, restituendo i territori ai rispettivi “titolari” originari. Solo nel secolo successivo, nel 1237, Bergamo ottenne una vittoria schiacciante nella battaglia di Cortenuova, vendicando l’onta subita nelle precedenti.

Sul terreno di gioco, tra Serie A, B e Coppa Italia, sono stati ben 62 gli incroci tra i due team, con una prevalenza delle Rondinelle nel computo delle vittorie totali. Ma quali sono le sfide ricordate con più gioia dai rispettivi supporters?

Per il Brescia, il citato derby con protagonisti Carletto Mazzone e Baggio è sicuramente l’episodio più intenso della storia; non a caso, il periodo glorioso delle Rondinelle è legato ai loro nomi. E proprio l’ultimo derby con alla guida il mister romano resta tra i ricordi indelebili dei tifosi. E’ il 6 aprile 2003. Partita tesissima, con i soliti scontri extracampo già citati che precedono il match. Di fronte due squadre in lotta per non retrocedere e, a poche domeniche dal gong, l’incontro rappresenta un autentico scontro decisivo.

Le due squadre si affrontano a viso aperto ed è equilibrata, fino al 31’, quando Baggio pennella per Appiah che porta in vantaggio i suoi. Ma è allo scadere del primo tempo che il nativo di Caldogno sfoggia una perla degna del suo repertorio: assist del futuro centravanti campione del Mondo Luca Toni, e pallonetto a scavalcare Taibi imprendibile. Un capolavoro degno di un fenomeno puro.

Il 3-0 di Petruzzi chiude il match e, alla fine della stagione, l’Atalanta retrocederà: una gioia doppia per il popolo biancazzurro. Per i sostenitori della Dea, invece, uno dei più bei ricordi è stato vissuto nella stagione 2005/06, in cadetteria, che tra l’altro coincide con l’ultima sfida fin qui disputata, prima degli incroci che finalmente torneremo a vivere con la Serie A 2019/20.

E’ il 29 aprile 2006. Stadio Atleti Azzurri d’Italia. Entrambe sono retrocesse nella stagione precedente, ma, mentre gli ospiti stanno vivendo una stagione che li condurrà ad un piazzamento di metà classifica, i padroni di casa stanno letteralmente dominando il torneo, pronti a risalire subito in massima divisione.

La partita dimostra la differenza sostanziale tra le due compagini in quell’annata: al 10’ è Loria a portare in vantaggio i neroazzurri con un destro ravvicinato al volo. Il colpo del KO arriva al 41’, con un capolavoro assoluto di  Riccardo Zampagna: il bomber, servito splendidamente da Bombardini, stoppa di petto alza il pallone e lascia partire un tiro in sforbiciata che gonfia la rete. E’ il 2-0 e il popolo orobico è in festa. La settimana dopo, infatti, la vittoria contro il Catanzaro certifica aritmeticamente la pronta risalita della squadra di Colantuono, al culmine di un campionato di B eccezionale.

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