IL RACCONTO E L'ANALISI

La rivalità calcistica tra Juventus e Inter: i suoi momenti più iconici

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Tra tutte le squadre che militano nel campionato di calcio italiano, Juventus e Inter sono probabilmente quelle con una rivalità più accesa.
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L’ultima volta che i Bianconeri di Torino e i Nerazzurri di Milano si sono trovati a condividere il rettangolo verde per una partita ufficiale è stato il 26 aprile scorso. In quell’occasione, i secondi hanno avuto la meglio in semifinale di Coppa Italia grazie al gol di Dimarco. Più che per il risultato finale, questo evento è particolarmente rilevante in quanto incrementa ulteriormente il record del numero di sfide tra le due formazioni – per l’esattezza 249, delle quali 112 vittorie per la “Vecchia Signora”, 61 pareggi e 76 successi per “La Beneamata”. Nonostante queste statistiche siano nettamente a favore della Juventus, i tifosi e gli appassionati di scommesse sportive sanno bene che, ogni volta che queste due squadre s’incontrano, il risultato non è per niente scontato. A seguire, ci si propone di raccontare questa storica rivalità presentando in ordine cronologico alcuni dei suoi momenti in assoluto più rappresentativi. Per farlo, si farà riferimento alle battaglie combattute sia dentro che fuori dal campo nel corso degli anni.

 Tutto su Juve-Inter, una sfida senza tempo

L’invasione di campo (1961)

Anche se le due formazioni sono da sempre in lotta per conquistare il primo posto della classifica, il 16 aprile del 1961 è considerato all’unanimità il momento in cui ebbe ufficialmente inizio la loro rivalità. Quel giorno, infatti, la loro sfida Scudetto era tanto sentita che gli spalti di San Siro vennero riempiti così oltremisura da costringere i tifosi della Juve a riversarsi sul terreno di gioco per poter assistere alla partita. Di conseguenza, le autorità sancirono la fine della partita con un 2-0 a favore dell’Inter.

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Nonostante questo, Umberto Agnelli – presidente della “Vecchia Signora” e della federazione calcistica nazionale – riuscì a far ripetere l’incontro. In risposta a questo favoritismo, Angelo Moratti – allora presidente dei padroni di casa – decise di far scendere in campo la Primavera. Di conseguenza, i Bianconeri non solo vinsero per 9-1 – il risultato più pesante di sempre nella storia dei due club – ma conquistarono anche il titolo finale.

Le prodezze di Platini e Mazzola

Il numero di campioni che hanno vestito le casacche delle due società nel corso degli anni è pressoché incalcolabile. Ciò nonostante, se si dovessero scegliere i due massimi rappresentanti di Juve e Inter, si opterebbe per Michel Platini e Sandro Mazzola. Il nazionale francese ha deliziato i tifosi juventini dall’82 fino alla fine della sua carriera di calciatore avvenuta nell’87. Nel suo periodo italiano, “Le Roy” divenne fu tre volte capocannoniere della Serie A e si aggiudicò due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale oltre che, naturalmente, tre Palloni d’Oro. Mazzola, invece, non si distingue solo per le straordinarie qualità mostrate in campo, ma anche per essere solo stato tesserato tra le fila dell’Inter. Dal 1961 al 1977 il campione d’Europa 1968 ha contribuito a portare a Milano due Coppe Intercontinentali, quattro campionati e due Coppe dei Campioni, torneo, quest’ultimo, di cui fu il miglior marcatore nell’edizione 1963/64.

Il processo Calciopoli (2006)

L’invasione di campo del 1961 non è altro che il primo di una lunga serie di eventi che hanno messo a dura prova la relazione tra le due squadre. Tra questi, risalta lo scandalo Calciopoli che, scoppiato nell’estate del 2006, ha messo a soqquadro il mondo del pallone italiano e, in particolare modo, la Juventus. Dall’analisi di 170.000 intercettazioni telefoniche si scoprì che negli ultimi anni i Bianconeri erano riusciti a truccare numerose partite corrompendo i direttori di gara. Per questo, la giustizia sportiva decise di punirli con la retrocessione in Serie B con 17 punti di penalizzazione, la revoca dello Scudetto 2004/05 e la non assegnazione di quello 2005/06, che venne dato proprio all’Inter. In questo modo, quest’ultima non è solo riuscita a vendicarsi dei torti subiti, ma ha anche potuto rafforzare il suo organico con nomi juventini di primo piano a un prezzo ridotto. In particolare, si sta facendo riferimento all’acquisto dei cartellini di Patrick Vieira e del fresco di ritiro Zlatan Ibrahimovic per un totale di 35 milioni di dollari, una somma nettamente inferiore al loro valore di mercato reale.

La rivalità Juve-Inter, in breve

Tra tutte le squadre che militano nel campionato di calcio italiano, Juventus e Inter sono probabilmente quelle con una rivalità più accesa. Questo è dimostrato dal fatto che la partita che le vede protagoniste sia soprannominata derby quando, in realtà, non vede scendere in campo formazioni provenienti dalla stessa città. In questo articolo, ci si è concentrati sugli eventi più significativi della loro storia recente. Nello specifico, si è fatto riferimento all’invasione di campo e alla conseguente vittoria dello Scudetto da parte della Juve nel 1961, alla sfida memorabile tra Platini e Mazzola per conquistare il trono di giocatore simbolo delle rispettive tifoserie e allo scandalo Calciopoli, che ha cambiato per sempre le sorti del calcio. Visti i precedenti, non ci si aspetta che questo clima competitivo si affievolirà nei prossimi anni. Per assistere alle prossime lotte dentro e fuori dal campo tra Juve e Inter, quindi, non si deve fare altro che attendere qualche mese fino all’inizio della 122esima edizione della Serie A.

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