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di Mattia Marinelli – Dopo tanta baruffa su San Siro, le parole chiare e inequivocabili oggi, proprio a San Siro, da parte del presidente del Milan, Paolo Scaroni. Nel dilagare del romanticismo, un richiamo ai conti può anche essere crudo...

Redazione Derby Derby Derby

di Mattia Marinelli -

Dopo tanta baruffa su San Siro, le parole chiare e inequivocabili oggi, proprio a San Siro, da parte del presidente del Milan, Paolo Scaroni. Nel dilagare del romanticismo, un richiamo ai conti può anche essere crudo ma quanto mai intriso di sano realismo.

Le dichiarazioni del presidente rossonero: "Se la disputa ideologica su San Siro portasse alla conclusione che non possiamo toccare nulla su questo impianto, noi ce ne andiamo. Per vincere servono buoni giocatori che costano cari e vanno pagati bene. Per averli bisogna fare dei profitti, perché con il FFP non si può più mettere mani al portafogli. Ebbene, i ricavi del Milan sono fermi al 2003 - ha proseguito Scaroni sul tema stadio, intervendo all'evento 'Il Foglio a San Siro' - Nel frattempo Real e Manchester United stanno avvicinando il miliardo di euro e per arrivare lì dobbiamo fare il loro stesso percorso, avere uno stadio moderno, efficiente, sempre pieno e visitato anche quando non c'è la partita".

La situazione è legata allo schieramento milanista e interista sul tema: "Un concetto diverso da quello in cui siamo noi oggi, per cui dobbiamo dotarci di una struttura moderna per tutta la famiglia. Solo così avremo ricavi più alti, comprare giocatori e tornare a vincere la Champions. Se non facciamo questo non ci arriveremo mai. Inter e Milan sono alleati di questo progetto, quindi andiamo avanti insieme per uno stadio moderno ed efficiente. Sono sei mesi che lavoriamo, visitando tutti gli stadi del mondo. La disputa ideologica non ci porta da nessuna parte, ma bisogna ragionare su cosa fare".

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