PROPRIO QUEL CHE MANCAVA...

Finalmente il fantasista!

MERCATO MILAN DE KETELAERE
De Ketelaere non è un semplice trequartista: è un giocatore che può dare fantasia ed imprevedibilità al gioco del Milan

Redazione DDD

di Max Bambara -

Charles De Ketelaere non è un giocatore ordinario; d’altronde, se lo fosse, l’alone di magia che ha suscitato il suo arrivo in maglia rossonera non sarebbe stato così profondo. De Ketelaere invece è il tipico giocatore che sa stupire anche con le giocate più semplici.

L'atleta che spariglia...

Lo noti dalla postura del suo corpo, dall’eleganza dei movimenti, dal modo in cui riesce a pensare certe giocate ancora prima di essere entrato in possesso del pallone. Il belga non è soltanto un trequartista, ossia un giocatore che può agire nella zona di campo che galleggia fra la mediana e l’attacco.

Finalmente il fantasista!- immagine 2

(Photo by Pier Marco Tacca/AC Milan via Getty Images)

Questo ragazzo è un vero e proprio fantasista. Può suonare strano ma De Ketelaere rappresenta il tassello mancante sin dal gennaio 2020 al Milan di Stefano Pioli. Nel suo 4-2-3-1 implementato con pazienza certosina, la figura del numero dieci era assolutamente fondamentale. Per un anno e mezzo in quella posizione ha giocato Calhanoglu, un giocatore che è stato prezioso per gli equilibri della squadra. Il turco infatti, oltre ad essere un buon palleggiatore, aveva anche una buonissima soglia aerobica che gli permetteva di non lasciare mai isolati i centrocampisti nei capovolgimenti di fronte. Raramente il Milan andava sotto coi numeri in mezzo al campo con lui sulla trequarti. Ma del trequartista Calhanoglu aveva soltanto una simile parvenza. Gli mancava il talento purissimo, la personalità, la naturalezza dei gesti, le giocate sopraffine. In altri tempi, quando la numerazione delle maglie aveva una sua ritualità, qualche allenatore lo avrebbe definito un 8 e mezzo, non un 10. Il suo non rinnovo fu un problema a cui Pioli seppe ovviare dando prova di essere un perfetto gestore del gruppo.

A volte con Brahim Diaz, a volte con Rade Krunic (determinante col suo contributo nelle ultime quattro partite della stagione scorsa), a volte una diversa strutturazione tattica, come per esempio in quel di Napoli a marzo. Per un allenatore evoluto come Stefano Pioli il fantasista non era una necessità assoluta, bensì una precondizione per consentire alla squadra di fare l’ultimo salto di qualità dal punto di vista dell’espressione tecnica. De Ketelaere è essenzialmente tutto questo. Banale forse rifugiarsi nell’antico slogan della “fantasia al potere” ma con il ragazzo belga la componente dell’imprevedibilità delle giocate è destinata ad aumentare a dismisura nella squadra rossonera. Questo talentino vede il gioco con una frazione di secondo di anticipo rispetto agli altri. Viene da una scuola di calcio in cui si coniugano perfettamente il talento con l’educazione alla coralità. De Ketelaere è stato baciato da madre natura perché riesce ad immaginare linee di passaggio ignote ai comuni mortali. Il suo talento splende in maniera cristallina. Per i compagni può diventare una benedizione, un porto sicuro dove far approdare i palloni difficili, ma anche l’arco immaginario dal quale possono partire frecce improvvise. Per Pioli invece può essere l’interprete migliore della sua idea di calcio, colui che potrebbe senso compiuto e definitivo a quel “piolismo” che oggi viene elogiato a più non posso. Per il Milan, infine, De Ketelaere è quel giocatore che può dare rappresentanza ad una generazione di milanisti che, da troppo tempo, aspettano un volto ed un talento come il suo.

 

tutte le notizie di