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Il luogo comune della bestia nera Udinese

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I numeri dicono che negli ultimi 28 anni il Milan ha avuto più risultati positivi che negativi in Friuli

Redazione DDD

di Max Bambara -

Piangersi addosso non serve a nulla. Ancor meno ha senso recriminare. A metà marzo, quando la stagione entra nel vivo, l’ambiente attorno alla squadra deve avere l’intelligenza di andare oltre le critiche o le considerazioni personali che, in questa fase, passano decisamente in secondo piano. In questo campionato il Milan ha sbagliato tante cose, ha sottovalutato alcuni aspetti relativi all’ambientamento di certi calciatori e forse si è pavoneggiato un po’ troppo. Detto ciò non è questo il momento di spaccare il capello in quattro.

Oggi la priorità si può riassumere in un verbo: compattarsi

Perché l’obiettivo della terza qualificazione consecutiva alla Champions League è tremendamente importante per consentire al club rossonero di proseguire il suo percorso netto di crescita, sia sul campo, sia fuori dal campo. Per compattarsi però è necessario dare valore assoluto all’obiettivo che è certamente meno adrenalinico rispetto ad un quarto di finale di Champions League, ma che dal punto di vista del percorso riveste un’importanza gigantesca. Udine, quindi, è una tappa fondamentale, sia perché viene dopo un mezzo passo falso in casa contro la Salernitana, sia perché un risultato negativo consegnerebbe un Milan nervoso alla sosta per le Nazionali. Bisogna, opportunamente, sfatare un mito: è senza dubbio vero che quello di Udine è, da sempre, un campo difficile per tutti, ma continuare a dire che l’Udinese sia una bestia nera per il Milan ricorda moltissimo il ritornello sciocco della Fatal Verona appiccicato addosso alla squadra rossonera nella scorsa stagione. Vero è che, a Udine, il Milan ha avuto alcune sconfitte in questi anni; è falso però che la tradizione sia negativa. La squadra di Stefano Pioli va a giocare contro i friulani per il ventottesimo anno consecutivo.

Nei precedenti 27 incontri lo score è favorevole al Milan: 12 vittorie rossonere, 6 pareggi e 9 sconfitte

Se consideriamo che negli ultimi 28 anni l’Udinese è stata una squadra importante nella Serie A italiana, riuscendo a cogliere piazzamenti in Champions League, in Coppa Uefa e transitando spesso nella parte sinistra della classifica, si può ricavare come quello dell’Udinese bestia nera del Milan sia più un luogo comune ripetuto a menadito piuttosto che un dato vero emergente dai fatti. A Udine ha preso dimensione reale la rimonta del Milan di Zaccheroni che, di lì a pochi mesi, avrebbe poi vinto il 16esimo scudetto (vittoria per 1-5 con doppiette di Boban e Bierhoff). A Udine trovò un trampolino di lancio il Milan di Carlo Ancelotti nel dicembre 2006 quando, dopo un girone d’andata negativo, il Milan riuscì a cogliere un successo netto (3-0 con reti di Kaká, Gilardino e Oliveira) che consentì alla squadra di arrivare tranquilla alla sosta natalizia e al ritiro di Malta che poi sarebbe stato il viatico per la vittoria di Atene.

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Ancora, a Udine il Milan rimase agganciato al treno scudetto nel febbraio 2012 quando la casellina degli infortunati segnava più indisponibili rispetto agli effettivi agli ordini di Massimiliano Allegri. Quel successo in rimonta (1-2 con reti di Maxi Lopez e El Shaarawy) fu una iniezione di fiducia pazzesca in una delle fasi più critiche di quella stagione. Sempre in quel di Udine Romagnoli ha regalato una delle vittorie più pazze e adrenaliniche al Milan (nel novembre del 2018) e proprio in terra friulana Ibrahimovic ha segnato uno dei gol più belli in maglia rossonera nel novembre 2020, una rete che permise alla squadra rossonera di rimanere in testa alla classifica. Insomma Udine, da quasi 30 anni, è un campo difficile ed ostico ma, nel contempo, ha dato anche parecchie soddisfazioni e tante opportunità di rilancio per il Milan. Bisogna quindi tenere la mente concentrata e prepararsi al meglio perché la partita sarà soffertissima, ma la squadra rossonera ha un piccolo aiuto che viene dalla storia.

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