MILAN-ROMA 0-1

Il primo tempo di Milan-Roma

Il primo tempo di Milan-Roma - immagine 1
Un risultato negativo per i rossoneri: le cause e le prospettive in vista della partita di ritorno
Massimo Bambara

Qualche bagliore di luce i tifosi del Milan lo hanno visto soltanto negli ultimi 15-20 minuti di gara; per il resto Milan Roma di ieri sera – terminata 0-1 in favore della squadra capitolina – è stata un manifesto ideologico di una squadra che, al momento bello, si incarta su sé stessa. Nel finale della partita il Milan avrebbe anche meritato il pareggio. L’occasione creata da Chukwueze, e sprecata vanamente da Giroud è clamorosa e, nel contesto di una partita in cui la componente tattica è prevalsa sulla componente tecnica, un pari non sarebbe stato scandaloso. La Roma ha giocato una partita da lodare, difendendosi con ordine e ripartendo in verticale. Non ha mai rinunciato alle ripartenze, se non nei minuti finali quando De Rossi ha tolto Dybala per inserire Abraham nel tentativo di ripulire qualche pallone in più, in un momento della partita in cui i giallorossi stavano risentendo nettamente delle fatiche del derby.

Il limite del Milan...

E' stato quello di non riuscire quasi mai a dare ritmo alla partita, rimanendo vittima del tatticismo romanista, esaltato dalla mossa di El Shaarawy alto a destra che ha mandato fuori giri sia Theo Hernandez, sia Rafael Leao. Bloccata la fascia forte del Milan, la Roma ha messo in campo tanta personalità, creando globalmente abbastanza poco (3 tiri in porta compreso il gol), ma dando sempre la sensazione di sapere dove condurre la partita. Discutibile la scelta del Milan di giocare con la difesa alta, soprattutto nel primo tempo. Il contestato corner del vantaggio giallorosso, nasce da una ripartenza mortifera della Roma. Nella prima frazione di gara ve ne sono state almeno tre, tutte figlie di un pressing alto portato con tempi sbagliati dalla squadra rossonera. E qui viene naturale una considerazione.

Il Milan nel 2022 ha vinto il campionato giocando sempre un calcio sfacciato, pressando alti gli avversari a tutto campo e riuscendo a recuperare palla nella zona vicina alla porta avversaria. Quel calcio oggi appare meno possibile perché sono cambiati gli interpreti. Non c’è più la coppia centrale di velocisti (Tomori-Kalulu a causa dei problemi fisici del secondo) e non ci sono più Kessiè, Tonali, Krunic e Saelemekers, giocatori più adatti ad un calcio intenso rispetto a Bennacer, Rejinders, Loftus Cheek e Pulisic. Dove il Milan può e deve alzare il livello è nella qualità del suo palleggio, non nella capacità di pressare gli avversari. Il risultato di ieri è negativo, ma rimane comunque rimediabile. Servirà, tuttavia, un approccio alla gara di ritorno totalmente diverso, con quella rabbia agonistica e quel furore che il Milan è sempre riuscito a tirare fuori quando si è trovato con l’acqua alla gola. La tranquillità – su questa squadra – crea troppe volte un improvvido effetto camomilla.

tutte le notizie di

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo del calcio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Derbyderbyderby per scoprire tutte le news di giornata.