OLTRE I LUOGHI COMUNI

Il tema Kessie e la tenuta difensiva del Milan

Il tema Kessie e la tenuta difensiva del Milan - immagine 1
L’ivoriano era indispensabile per la squadra di Pioli? I numeri smentiscono...

Redazione DDD

di Max Bambara -

Spesso ci si innamora di certe affermazioni, divenendo partigiani delle proprie opinioni; si tende così, senza nemmeno accorgersene, a farle diventare verità assoluta, incontestabile, lapalissiana. La tesi ricorrente in questi ultimi giorni è quella per cui il Milan sta prendendo troppi gol a causa della mancanza di Frank Kessié, giocatore andato via a parametro zero dopo non essere riuscito a trovare l’accordo con la società per il rinnovo di contratto. Secondo quest’orientamento la mancanza del centrocampista ivoriano sarebbe la causa dell’eccessiva fragilità difensiva della squadra rossonera, perché mancherebbe il cosiddetto centrocampista “fisico”, capace di schermare la linea difensiva e consentirle di tornare ad essere il bunker della stagione passata.

Ma è davvero così?

Personalmente ritengo che la coppia di centrocampo formata da Bennacer e Tonali stia offrendo un contributo di rendimento altissimo. Sia l’algerino, sia il centrocampista italiano risultano quasi sempre fra i migliori in campo e, col tempo, stanno anche diventando una cerniera mediana completa, nonché complementare per caratteristiche. Tuttavia, al di là delle opinioni, bisogna guadare i numeri prima di ergere verità incontestabili.

L'INSERIMENTO AL BARCELLONA DI KESSIE

Il Milan in questo inizio di stagione ha subito, in campionato, 8 reti in 7 gare. La media è di 1,14, esattamente la stessa del girone di andata della scorsa stagione in cui il Milan subì 22 gol in 19 partite, con una media di 1,15.

Nell’intero campionato 2021-2022 la squadra rossonera ha subito 31 gol in 38 partite (la media è di 0.83). Pertanto, analizzando in maniera semplicistica questi freddi numeri, a qualcuno potrebbe sembrare che l’uscita di Kessié dalla formazione titolare rossonera abbia causato qualche sconquasso dal punto di vista degli equilibri.

In realtà se si sostiene l’imprescindibilità del centrocampista ivoriana nella tenuta difensiva del Milan, per uscire dall’impasse, è necessario analizzare i numeri della scorsa stagione in campionato sulla base delle presenze effettive in campo dell’ex centrocampista dell’Atalanta. Frank Kessié, in tutto il campionato scorso, ha giocato 2312 minuti (recuperi esclusi in quanto non calcolabili). In sostanza parliamo di poco più di 25 partite nelle quali il Milan ha subito 25 gol, sostanzialmente 1 rete a partita. Nelle restanti quasi 13 partite il Milan ha invece subito soltanto 6 reti (1 contro la Roma, 2 contro lo Spezia, 2 contro il Bologna, 1 contro l’Udinese), sostanzialmente circa mezzo gol a gara.

Che cosa ci dicono, pertanto, i numeri della scorsa stagione in ordine alla questione dei gol subiti dal Milan? Ci suggeriscono innanzitutto quanto certe opinioni siano spesso figlie delle convinzioni e non delle analisi approfondite. Kessié è stato un giocatore importante nella stagione dello scudetto milanista, ma ergerlo a giocatore fondamentale e irrinunciabile nella fase difensiva della squadra è un’esagerazione che deve essere evitata perché i dati del campo dicono esattamente il contrario. Addirittura nelle gare senza Kessié in campo il Milan ha avuto una media gol subiti dimezzata.

C’è, inoltre, un altro aspetto da considerare. Con eccessiva faciloneria si parla della difesa del Milan della scorsa stagione, equiparando l’ultimo segmento di campionato a tutta la stagione; si tratta di un errore concettuale rilevante. Il Milan infatti ha trovato stabilità nel rendimento difensivo soltanto durante il girone di ritorno nel quale ha subito 9 reti, a fronte dei 22 gol subiti, invece, nel girone d’andata. Andando ancor più nel dettaglio dei numeri, il Milan ha trovato la perfezione difensiva nelle ultime 11 gare del girone di ritorno in cui ha subito soltanto 2 reti. Questo tipo di trend è un unicum, assolutamente non replicabile nel lungo periodo. Oggi il Milan sta avendo una media gol subiti in linea col girone di andata della scorsa stagione. Non ingannino i 5 punti in meno in classifica rispetto ad un anno fa, atteso che il coefficiente di difficoltà dei calendari è molto diverso.

Possiamo però azzardare una previsione. Il Milan, per ritrovare solidità sul piano della tenuta difensiva ha due strade davanti. Può rimanere con questa strutturazione, ma deve chiedere, in fase di non possesso, la stessa abnegazione e lo stesso spirito di sacrificio dell’ultima parte di stagione ai suoi giocatori offensivi. In alternativa può variare il modulo di gioco, togliendo un giocatore offensivo (presumibilmente l’ala destra) ed inserendo un centrocampista in più in mezzo al campo o, magari, riproponendo la difesa a 3 già vista a Genova. Sarà il nostro allenatore a dover capire cosa è meglio, di partita in partita. Intanto però è opportuno uscire dall’equivoco della mancanza di Kessié come causa dei troppi gol subiti. I numeri, da questo punto di vista, ci dicono che la tesi della sua imprescindibilità sul piano della tenuta difensiva del Milan è una vera e propria fake news.

tutte le notizie di