Fra le tante narrazioni orientate, quella che riguarda Rafael Leao è senza ombra di dubbio la maggiormente lontana dai parametri dell’oggettività. Ogni volta che si parla del giocatore portoghese il repertorio delle frasi è ormai divenuto stantio e ridondante, quasi avvolto da una patina di malcelato pregiudizio. “Può fare di più”. “forte ma discontinuo”, “non sarà mai un campione”, “gli manca il carattere”, “difetta in cattiveria”, fino alla sentenza inappellabile, emessa da Giorgio Chiellini, secondo il quale “in una squadra che vuole vincere, Leao è una buona riserva”. Leao in sostanza viene dipinto come un giocatore che potrebbe fare molto di più e che è affetto da una sorta di discontinuità cronica.
NUMERI ALLA MANO
La differenza fra realtà e narrazione
Ma è davvero così?
Non trovandoci d’accordo con tali opinioni, a nostro avviso strumentalmente orientate nonché avvolte da una patina di pregiudizio peloso, ci siamo presi la briga di verificare il rendimento di Rafael Leao nell’ultima stagione. Abbiamo deciso di confrontarlo con gli altri calciatori che giocano nel suo ruolo e che militano nei migliori club europei. Essendo Rafa un’ala sinistra e non un attaccante come, impropriamente, viene definito e quindi giudicato, abbiamo così confrontato il suo rendimento nella stagione 2023-24 con il rendimento delle ali sinistre di tutti i club che sono arrivati fra le prime 4 nelle principali leghe europee (Serie A, Premier League, Bundesliga, Ligue 1 e Liga spagnola). I risultati sono sorprendenti. Il “discusso e discontinuo” Rafael Leao risulta essere la miglior ala sinistra europea come partecipazioni alle segnature di squadra. Leao infatti, in 47 partite, ha messo a referto 15 gol e 14 assist, per un totale di 29 partecipazioni alle marcature della sua squadra. Nessun’ala sinistra che milita nelle prime 4 squadre dei principali campionati europei ha fatto meglio. Si sono avvicinati a questo rendimento alcuni giocatori importanti come Sanè del Bayern Monaco (ala atipica che gioca sia a destra, sia a sinistra) che ha 23 partecipazioni al gol in 42 partite (10 gol e 13 assist), Adli dello Stoccarda che ha 22 partecipazioni al gol in 42 partite (10 gol e 12 assist), Savio del Girone che ha 21 partecipazioni al gol in 41 partite (11 gol e 10 assist), Morgan Rogers dell’Aston Villa che ha 20 partecipazioni al gol in 49 partite (10 gol e 10 assist), Trossard dell’Arsenal che ha 19 partecipazioni al gol in 46 partite (17 gol e 2 assist) e Luis Diaz del Liverpool che ha 18 partecipazioni al gol in 51 partite (13 gol e 5 assist). Molto staccati ci sono nomi importanti e dalle quotazioni di mercato alte come Ferran Torres (11 gol e 4 assist in 42 partite), Lino (8 gol e 8 assist in 46 partite) e Barcola (5 gol e 9 assist in 42 partite). Impressionante, peraltro, il dato del costosissimo Grealish del Manchester City (pagato oltre 100 milioni di euro) che ha chiuso la sua stagione con 3 gol e 3 assist in 36 partite.
Se estendiamo l’analisi oltre il ruolo di ala sinistra, possiamo notare inoltre come Rafael Leao si piazzi stabilmente nella Top Five dei giocatori offensivi (non attaccanti) come partecipazioni al gol nella stagione 2023-24, dietro soltanto Foden, Saka e Wirtz. Che cosa ci dicono pertanto tutti questi numeri? Ci dicono, in maniera assolutamente chiara ed evidente, che in ordine al rendimento di Rafael Leao la realtà del campo è molto diversa da ciò che viene percepito, e quindi strumentalmente orientato, nella narrazione sportiva prevalente. Leao è la miglior ala sinistra delle principali squadre dei primi 5 campionati europei. Definirlo discontinuo non è soltanto sbagliato, ma è finanche intellettualmente poco onesto. D’altronde se è discontinuo il ragazzo portoghese, facciamo fatica ad immaginare chi possa essere definito continuo, in Europa, nel suo ruolo. C’è uno scarto palese fra i numeri del campo e troppi giudizi da parte degli addetti ai lavori. Alzare il livello è sempre possibile e per Leao deve essere sicuramente un obiettivo di stagione in stagione perché il miglioramento passa dalla volontà di fare sempre meglio. Probabilmente però anche nei giudizi complessivi bisognerebbe alzare il livello dell’analisi, perché i numeri e la realtà dei fatti hanno una pregnanza maggiore delle opinioni precostituite e di qualche inevitabile antipatia sportiva che porta qualche eminenza giornalistica a giudicare Leao dal carattere o, peggio ancora, dall’andatura ciondolante.
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