COME L'ANNO DELLO SCUDETTO

Leao: operazione verità

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Proviamo a fare chiarezza sui numeri reali della stagione dell'attaccante portoghese del Milan
Massimo Bambara

Come sempre, dinanzi alle narrazioni più o meno orientate, i numeri di lungo periodo ci permettono di avere uno spaccato della verità abbastanza credibile. Nessuna verità assoluta, sia ben chiaro, ma quantomeno la possibilità di orientare le proprie opinioni su dati prettamente reali. La storia secondo cui Rafael Leao ha segnato soltanto 3 gol in campionato è un numero vuoto che consente analisi pregiudizievoli e non rispondenti al vero. I numeri vanno esaminati, sempre, su un arco temporale medio-lungo. Su un singolo segmento di stagione non possono valenza indicativa. Possono indicare una oscillazione di rendimento ma non il trend generale. Se si guardano i dati aggregati (gol e assist) di Mauro Zarate, nei primi quattro mesi della stagione 2008-09 con la maglia della Lazio, si potrebbe pensare ad un potenziale top player. La carriera in chiaroscuro dell’argentino sta lì a dimostrare quanto inutile sia trarre sentenze su pochi singoli mesi di stagione.

Il tema Leao da parecchie settimane viene sbandierato usando dati falsi che devono essere smentiti per ristabilire la verità dei fatti

Punto primo: i numeri attuali di Rafael Leao sono buoni, non ottimi, ma assolutamente buoni. L’esterno offensivo milanista ha giocato 31 partite (in realtà 26 se consideriamo i minuti reali) ed ha realizzato 8 reti ed 8 assist. Cristian Pulisic che, a ragione, viene considerato uno dei migliori acquisti non solo del Milan, ma dell’intera Serie A, ha invece realizzato 8 reti e 7 assist in 33 partite. I numeri dei due esterni offensivi rossoneri sono insomma, praticamente identici. Perché allora, mediaticamente, Pulisic viene trattato come un grande acquisto e Leao viene definito un caso? Il Milan in estate ha scelto di equilibrare le due fasce offensive. Non più una fascia sinistra forte ed una fascia destra di sacrificio, bensì due fasce capaci di incidere entrambe sulle partite. Questo però deve portare a valutare nello stesso modo il rendimento degli esterni offensivi. Ed invece Leao, in maniera concettualmente sbagliata, viene giudicato come se fosse un attaccante, ruolo che al Milan non ha mai ricoperto negli ultimi anni. Il suo score realizzativo non può essere paragonato a quello di giocatori che stanno davanti e non tornano a fare la fase difensiva. Continuare su questa strada significa proporre analisi prive di contenuti reali e credibili.

Andiamo a vedere i numeri complessivi. Nella stagione scorsa (2022-2023) Leao ha giocato 48 partite, realizzando 16 gol e 15 assist. Nella stagione dello scudetto (2021-2022) Leao ha giocato 42 partite, realizzando 14 gol e 12 assist. In entrambe le stagioni la media di partecipazione ai gol della squadra è stata attorno allo 0,6 (0,61 nell’annata 2021-22, 0,64 in quella successiva). Attualmente la sua media di partecipazione ai gol della squadra è di 0,51, dopo un infortunio al bicipite femorale che non soltanto gli ha tolto partite (per circa un mese), ma che lo ha costretto a giocare per altri 40 giorni in condizioni atletiche non adeguate. Essendo Leao uno scattista, aveva infatti perso la brillantezza sul primo passo e sullo sprint come tutti coloro che sono costretti, loro malgrado, a rimanere fermi dopo una lesione muscolare. I numeri, quindi, ci dicono che Rafael Leao ha una media di partecipazione ai gol della squadra inferiore di un’inezia (0,1) rispetto all’anno dello scudetto in cui, a fine campionato, venne eletto miglior giocatore della Serie A. Alla luce di questi dati, siamo sicuri che sia così da disprezzare la sua stagione?

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