TANTI GOL SUBITI CONTRO CHI DIFENDE A 3

Milan, dove è da alzare il livello

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Dove è necessario alzare il livello. Il mercato estivo sarà importante, ma il Milan per diventare da scudetto deve migliorare soprattutto la sua fase di non possesso
Massimo Bambara

Implementare è un verbo complesso. Nel gergo calcistico può significare tante cose, perché include una pluralità di accezioni. Si tratta di un verbo che calza a pennello con il Milan versione 2023-2024. Se c’è una definizione che possiamo dare a quest’annata è quella di “stagione dell’implementazione”. Fra luglio ed agosto 2023 il Milan ha cambiato pelle, modificando la struttura di squadra. Succede tutte le volte in cui si decide di andare ad incidere sul centrocampo e sulla trequarti di una squadra. Ciò che ha colpito molto, in positivo, è stato il modo in cui si sono ambientati subito Ruben Loftus Cheek, Tijjani Reijnders e Christian Pulisic. Non era automatico e quindi non c’era nulla di scontato. Dal post scudetto il Milan ha alzato la qualità della propria mediana/trequarti, perdendo inevitabilmente qualcosa sul piano dell’agonismo e della capacità di aggredire la palla alta. Non è ancora un Milan stabile perché ha bisogno di qualcosa dal mercato della prossima estate, ma si avverte primariamente la necessità di migliorare situazioni di campo che sinora hanno rivelato delle crepe. C'è un Milan bello e soddisfacente in tante occasioni, ma che a volte viene divorato dalla frenesia e da qualche inevitabile scompenso tattico. La discontinuità dei risultati e i troppi gol subiti sono una conseguenza di tutto questo.

La domanda da porsi è la seguente: dove si può deve alzare il livello?

A nostro avviso il Milan deve modificare alcune situazioni di dettaglio nella fase di non possesso palla. Perché è da come viene interpretata questa fase che dipendono i troppi gol subiti (34, più del doppio rispetto all’Inter capolista). Ci permettiamo, all’uopo, alcuni rilievi. In primis la linea difensiva troppo alta contro squadre di livello è un atteggiamento tattico che va modificato, anche perché l’indole dei centrocampisti attuali è meno portata all’aggressione alta rispetto a 2 anni fa. Il momento che cambia completamente la stagione del Milan è l’espulsione di Thiaw contro la Juventus. In quella situazione c’è sicuramente un pizzico di inesperienza del ragazzo tedesco, ma c’è anche una esasperazione eccessiva del pressing ultra-offensivo e dell’uomo contro uomo che, almeno contro avversari di livello, andrebbe mitigata con le coperture preventive e con un baricentro della squadra meno sbilanciato. Questo non significa diventare difensivisti. Significa invece comprendere i momenti delle partite e gestire alcune situazioni in maniera diversa.

Appare il caso di soffermarsi poi su un dato interessante: la maggioranza dei gol presi in campionato (ben 20), il Milan li ha subiti contro squadre che giocano con la difesa a 3. Non è un caso. Contro queste squadre, in fase di non possesso, spesso il Milan sceglie di uscire con terzini sui quinti avversari. Questa scelta è, a nostro avviso, un po’ eccessiva e, alla lunga, può determinare la bussola di certe partite. Andiamo a rivedere il primo gol che il Milan subisce nel derby di andata di questa stagione contro l’Inter da cui poi nasce la goleada nerazzurra. Come ha origine l’azione? Normale giro-palla dal basso dei difensori nerazzurri e poi scarico su Dumfries. In quel momento l’uscita alta di Theo Hernandez è un errore da matita blu. In primis perché Theo ci arriva coi tempi sbagliati (consentendo al difensore nerazzurro uno scarico verticale) e in secondo luogo perché spezza la linea difensiva milanista e Thuram si ritrova nella possibilità di andare uno contro uno in campo aperto con Thiaw. Nella gara di Firenze di sabato scorso, Stefano Pioli ha optato per una fase di non possesso diversa, che può segnare un punto di svolta per il futuro, ovverosia il 4-4-2 senza palla, con Rejinders largo a sinistra ad uscire sul terzino avversario e a fornire il raddoppio all’esterno difensivo rossonero. Sembrano dettagli insignificanti ma, sul campo, tenere i reparti corti può consentire al Milan una gestione diversa delle partite importanti. A ciò va aggiunta la necessità di limitare le aggressioni alte, soprattutto con i difensori centrali, aspetto sul quale troppo spesso il Milan si lascia cogliere di sorpresa.

Il mercato estivo dell’estate 2024 sarà certamente importante perché ci sono da riempire 2-3 caselle; tuttavia è ancor più fondamentale per il Milan limare queste asperità di campo che creano disequilibri e sono la causa di una non eccelsa tenuta difensiva. Per farlo si può iniziare con alcuni correttivi da adottare già in questa stagione in cui il Milan è in corsa ancora per obiettivi sportivi di prim’ordine.

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