UNA ESTATE DA AMMINISTRARE

Nella prossima Inter, attenzione all’età…

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Serve prendere un attaccante di affidamento, senza infortuni pregressi e veda la porta.. I costi sono altissimi per un attaccante, per questo non resta che attendere una magia di Marotta e Ausilio.
Redazione Derby Derby Derby

analisi di Lapo De Carlo per Linterista.it -

Come tutti in tutti i paradossi non è facile rivolgere l’attenzione agli aspetti critici o migliorabili di una squadra come l’Inter, quando va bene e sembra una armata invincibile. Quest'anno però ci sono tutti gli elementi sufficienti per poter attrezzare l'Inter della prossima stagione, partendo da presupposti che sembrano molto più solidi di quanto non sia mai accaduto negli ultimi 15 anni.

Questo perché l'Inter negli ultimi anni non era soltanto una squadra perfettibile, friabile ed esposta a tutti gli eventi ma anche dipendente da impellenze finanziarie In estate la dirigenza si è costretta a scegliere parametri zero e cogliere opportunità di mercato con equilibrismi formidabili. Ha scelto bene e rischiato il giusto, scommettendo con competenza su giocatori che si sono rivelati quasi sempre azzeccati. Di contro ha dovuto fare i conti e far sua una verità assoluta: tutti sono importanti nessuno è necessario, trasformando i problemi in opportunità.

La politica realista ha premiato il club

Ma i risultati degli ultimi due anni e mezzo permettono anche di poter amministrare meglio la prossima estate, senza, forse, essere costretti a fare rinunce dolorose. L’Inter, sapendo di poter confermare la rosa attuale, deve porsi dei dubbi su come migliorare un organico che ha mostrato grande solidità ma che va incontro ad un’annata senza precedenti, con un numero di impegni esagerato, tanto che club e federazioni sono profondamente irritati con Uefa e FIFA. In totale la squadra di Inzaghi dovrà affrontare con certezza 38 partite di campionato, 8 del nuovo maxi formato della Champions, almeno un ottavo di Coppa Italia e 2 partite di Supercoppa. Il numero minimo sarà dunque di 49 match ma è probabile che tra Coppa Italia e Champions si possa arrivare almeno a 53. A queste si aggiunge il mondiale per club che si disputerà tra il 15 giugno e il 13 luglio, con un numero minimo di 3 partite (girone da quattro squadre in cui ne passano due). Diciamo dunque da un numero minimo di 52 incontri si potrebbe arrivare addirittura a 67 (sessantasette!). Per intenderci l’Inter chiuderà questa stagione giocando 49 partite (38 di Campionato, 8 di Champions, 2 di Supercoppa e una di Coppa Italia).

Oltre a doversi preparare ad una stagione folle e logorante va compreso chi ne farà parte, guardando anche la carta d'identità. In difesa Bisseck si è rivelato un giocatore affidabile e, se non avesse davanti Pavard, sarebbe il sicuro titolare. Acerbi va verso i 37 anni e De Vrij per i 33 ed è un fattore che andrà tenuto in considerazione, così come i 36 anni che farà a fine anno Sommer. Carlos Augusto è cresciuto molto nella stagione ed è adattabile come terzo di difesa e quinto di centrocampo, proprio come Darmian che farà 35 anni a dicembre. La sensazione è che il reparto rimanga inalterato, a meno di non aggiungere un elemento più giovane, magari al posto di De Vrij. A centrocampo Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan non si toccano ma quest’ultimo va anch’esso per i 36. Asllani è un tema solo nel caso chiedesse o pretendesse di giocare più spesso. Frattesi è un’ottima alternativa ma è un giocatore che fa movimenti diversi dall’armeno e deve migliorare nel palleggio. Per questo è in arrivo Zielinski. Di Marco è un punto fermo, Dumfries era dato per partente ma oggi è più facile che resti. Buchanan ci si aspetta di vederlo più spesso in campo. Klassen è in bilico, mentre Sensi va in scadenza a giugno. Cuadrado non si è praticamente visto, a maggior ragione non lo vedremo l’anno prossimo.

Chiudiamo con l’attacco. Non c’è bisogno di analisi perché è evidente come Lautaro e Thuram siano inavvicinabili, mentre Sanchez e Arnautovic ai saluti. Preso Taremi si dovrà valutare se arriverà in condizioni accettabili, visto che il Porto non lo convoca nemmeno più. Valentin Carboni sarebbe un ottimo quarto ma il club lo valuta per ora più come quinta opzione o per vederlo ulteriormente valorizzato la prossima stagione in un altro club come il Monza.

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