SENZA MEZZE MISURE

Quando il fine giustifica i mezzi: Hannibal Lecter-Ibra, scatta il paragone…

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Pericolosi, carismatici, esperti: Hannibal Lecter e Zlatan Ibrahimović sono guide che nessuno pensa di volere, ma di cui a un certo punto tutti hanno bisogno

Redazione DDD

analisi di Marcello Pavone per FootballNews24 -

Per tutti, prima o poi, arriva quel momento della vita. Quello in cui “Il fine giustifica i mezzi”. Siamo abbastanza certi che Niccolò Machiavelli non possedesse il dono della predizione, ma la sua frase rappresenta uno scintillante tappeto rosso che ci introduce a questa storia. Una storia dove il rosso si mescola al nero, tra sangue, oscurità della psiche e strisce verticali di una gloriosa maglia in affanno. Perché Hannibal Lecter e Zlatan Ibrahimović non sono i classici mentori delle storie, quelli che Christophe Vogler chiama “figure positive” nel suo libro Il viaggio dell’Eroe. No, perché lo psichiatra cannibale e il fuoriclasse ribelle hanno dimostrato nella loro vita di essere tutt’altro. Almeno finché qualcuno non ha avuto davvero bisogno del loro aiuto. E allora ecco che hanno “insegnato, protetto e fatto dono agli Eroi”. Non da mentori nel senso più classico, ma a modo loro.

La premessa: un nuovo rapimento

Accademia FBI di Quantico, Virginia. In una foresta immersa nella nebbia, grande metafora dell’incertezza verso cui corre la protagonista, la recluta Clarice Starling si allena a perdifiato tra alberi appena rischiarati dalla pallida luce mattutina. La giovane ragazza non lo sa ancora, ma sta per ricevere il caso più importante della sua vita. Un’occasione tanto unica quanto difficile ed estremamente pericolosa. Sì, perché lì fuori c’è un serial killer, ribattezzato Buffalo Bill dalla cronaca locale, che rapisce e scuoia giovani e formose donne. Memphis, Tennessee. Catherine Martin, figlia della nota e influente senatrice Ruth, sta rientrando dopo una festa. Ma ad aspettarla sotto casa trova un uomo col braccio ingessato che le chiede aiuto per caricare una poltrona sul proprio furgone. L’uomo è Buffalo Bill. Catherine scompare.

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Una dolorosa sconfitta

Centro di Milanello, Milano. La classifica è lì: 21 punti dopo 17 giornate. Otto sconfitte che per il Milan vogliono dire undicesimo posto. Stefano Pioli non sa che inventarsi. A livello tecnico l’impressione è che la squadra possa fare molto di più, ma i giocatori non danno segnali incoraggianti. L’allenatore rossonero non lo sa ancora, ma la sua carriera sta per subire una svolta. Sì, perché ai piani alti qualcosa si muove. Paolo Maldini e Zvonimir Boban programmano il mercato invernale, dopo una sconfitta che ha lasciato enormi cicatrici su un Diavolo ormai decaduto. Gewiss Stadium, Bergamo, 22 dicembre 2019. Alle 12:30 si gioca Atalanta-Milan o, per meglio dire, gioca l’Atalanta mentre il Milan resta a guardare. Finisce 5 a 0 per i padroni di casa: una sentenza che non lascia scampo. Solo macerie, su cui il Milan dovrà cercare di ricostruire qualcosa.

La svolta: il primo incontro. Secondo Jack Crawford, capo dell’unità di Scienze Comportamentali dell’FBI, solo la consulenza dello psichiatra Hannibal Lecter può aiutare a risolvere il caso Buffalo Bill. Ma Crawford non ha un buon rapporto con il nostro anti-mentore, e allora ecco che decide di affidarsi alla recluta Starling. Lecter è detenuto nella cella di isolamento di un manicomio criminale, perché dopo una attività professionale di alto livello è diventato un cannibale. La discesa nell’incubo di Clarice comincia nei sotterranei del manicomio, verso la sedia posta in fondo a un corridoio dall’atmosfera disturbante. Lecter è lì ad aspettarla, in piedi oltre la parete trasparente. Al diabolico psichiatra dall’intelligenza affilatissima basta uno scambio di battute per inquadrare la ragazza. La aiuterà a trovare il feroce killer Buffalo Bill? Dipende.

Il ritorno. Secondo Zvonimir Boban c’è un solo modo per rilanciare il Diavolo, servono la cattiveria sportiva e la mentalità vincente del veterano. Boban incontra Mino Raiola, potente procuratore. Sul tavolo c’è il nome di Zlatan Ibrahimović. Dopo l’esperienza in Major League Soccer, il fuoriclasse svedese ha deciso di tornare in Europa, il suo terreno di caccia per eccellenza. Ibra ha offerte dalla Spagna e dal Bologna dell’amico Siniša Mihajlović. C’è anche il Napoli, piazza che intriga l’attaccante. Nessuna di queste sfide, però, lo affascina come quella di riportare in alto il Milan. La squadra in cui ha giocato dal 2010 al 2012 e che, forse, più di tutte ha amato. E così, sette anni e mezzo dopo, il 2 gennaio 2020 i rossoneri riaccolgono Zlatan Ibrahimović. Molti però storcono il naso per l’età e per i trascorsi da bad boy dello svedese.

La prova centrale: è pur sempre uno psichiatra. In trappola e a digiuno, per Catherine Martin la prospettiva di vita è quella di una vittima sequestrata e nascosta in fondo a un pozzo. Praticamente nulla. Inesorabili, le lancette del tempo corrono veloci. Clarice brancola nel buio e continua a sperare nell’aiuto di Lecter. Per convincerlo gli offre il trasferimento: un nuovo inizio, lontano dal manicomio in cui è rinchiuso da otto anni. Ma lo psichiatra non può reprimere la sua natura di dottore e stringe un patto con la ragazza: la aiuterà, ma in cambio, oltre al trasferimento, lei dovrà svelargli i suoi ricordi più tormentati. Per trovare Buffalo Bill, Clarice deve lottare contro un demone peggiore: guardare dentro se stessa. La giovane recluta, intimorita ma caparbia, accetta. Lecter finge di snobbarla e si diverte a ingannarla. Ma alla fine la rispetta, perché vede in lei un fulgido esempio di coraggio che ha solo bisogno di una spinta.

È pur sempre un trentanovenne. Nel girone di ritorno della Serie A 2019/2020 la musica cambia. In 21 partite il Milan totalizza 45 punti, registrano il secondo miglior piazzamento nel girone di ritorno. Sesto posto finale ed Europa League conquistata. Dopo la chiusura della telenovela legata al possibile arrivo di Ralf Rangnick, ecco le conferme di Stefano Pioli sulla panchina e Zlatan Ibrahimović, che giocherà un’altra stagione. Stavolta però l’obiettivo è diverso: lo svedese vuole lo Scudetto. Ed effettivamente la stagione 2020/2021 si apre con un Milan roboante che al giro di boa arriva davanti alla grande favorita Inter. Ma Ibrahimović deve fare i conti con i suoi trentanove anni e i guai fisici che ne derivano. Lo svedese gioca sempre meno, ma non per questo si tira indietro. Punzecchia i suoi e fa lo spavaldo. Ma alla fine capisce che i giovani compagni hanno un grande talento, vanno aiutati e motivati.

La ricompensa: fuga per la libertà. Durante il trasferimento, Lecter incontra la senatrice Ruth Martin, madre della scomparsa Catherine. Dopo uno scambio di battute taglienti, lo psichiatra viene condotto in una nuova cella: una vera e propria gabbia gigante. Qui avviene l’ultimo incontro con Clarice, cui Lecter consegna un indizio tanto inaspettato quanto decisivo. Da questo momento in poi parte la caccia, che per fortuna ha esito positivo: Clarice scova e uccide Buffalo Bill, liberando Catherine. Lieto fine anche per Lecter, che con una fuga degna del Conte di Montecristo si sbarazza (in modo particolarmente cruento) delle due guardie poste a sorveglianza della sua cella e si sostituisce a una di loro, scappando in ambulanza. Una mossa tanto astuta quanto premeditata, perché durante tutta la storia, Hannibal Lecter non perde mai di vista il suo obiettivo: conquistarsi la libertà dopo anni e anni di reclusione.

Promessa mantenuta. Alla fine Ibrahimović rinnova per un altro anno e, col senno di poi, la scelta si rivela corretta. Sì, è vero: per lo svedese sono più di cinquanta le gare ufficiali saltate dal 2019. Ma Zlatan impara a dosare le energie e a combattere i malanni del suo corpo, tutto pur di stare vicino ai giovani compagni. E il suo contributo si rivela decisivo. La Serie A 2021/2022 vede un’altra partenza forte da parte del Milan, l’esito però è diverso rispetto alla stagione precedente. Ibra gioca part-time per i continui infortuni, segnando comunque 8 gol. Ma è il resto del collettivo a essere cresciuto: Mike Maignan è insuperabile, Fikayo Tomori un muro, Theo Hernandez il solito treno, Sandro Tonali dominante e Rafael Leão devastante. Sotto la guida esperta del fuoriclasse di Malmö, i rossoneri diventano Campioni d’Italia. E Zlatan Ibrahimović raggiunge il suo obiettivo: fare vincere di nuovo il Milan, zittendo tutti coloro che non lo ritenevano una guida appropriata.

E dopo? Un vecchio amico per cena. Anche Clarice Starling ottiene ciò che vuole: una più che meritata promozione ad agente speciale. L’uccisione di Buffalo Bill, con annesso salvataggio della figlia della senatrice Martin, le spalanca le porte verso una brillante carriera nell’FBI. Attorno a lei, forse con un pizzico di invidia, colleghi ben più anziani sorridono e si congratulano. Durante il ricevimento, però, Clarice riceve una telefonata. L’agente non sa da dove proviene, ma riconosce immediatamente la voce. Lecter si trova alle Bahamas. La telefonata è molto breve, lo psichiatra non vuole farsi rintracciare, anche perché: “Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena. Addio”. Di Hannibal Lecter si perdono le tracce per dieci anni cinematografici. Quando torna, però, lo psichiatra cannibale non ha più quell’inquietante fascino di prima.

Ancora un anno. O lo si ama, o lo si odia: non ci sono mezze misure. Perché Zlatan Ibrahimović è eccesso puro. Nelle giocate quando c’è da farsi ricordare in campo, nelle risse quando c’è qualcuno da fronteggiare o nelle esultanze, quando si raggiungono certi traguardi. E i tifosi del Milan lo sanno bene. Eppure neanche loro, nel delirio della festa per il 19esimo Scudetto, riescono a trattenere lo stupore. Al momento della premiazione sono tutti in piedi: il numero 11 entra in campo, magnum di champagne in una mano e sigaro in bocca. Ora la festa può cominciare. Del resto: “Questo è lo Scudetto di cui sono più soddisfatto. Mi ricordo la prima conferenza stampa, qualcuno mi aveva detto che, quando si torna, si fa peggio. Beh, eccomi qua”. Una vittoria che dà nuova linfa, o come lui preferisce dire: adrenalina. E, dopo l’operazione al ginocchio, il rinnovo per un altro anno è dietro l’angolo.

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