ADOLESCENTI ESCLUSI

QUELLI CHE… i veti da derby, con i bambini del Torino non si gioca…

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Il Gassino San Raffaele è una formazione torinese che si distingue per le sue iniziative nel sociale” e che da ottobre ha stretto un rapporto di collaborazione con il club granata, il Torino appunto...
Redazione Derby Derby Derby

analisi di Luca Serafini per Altropensiero.net -

Hai voglia a dire che #ilcalcioèdichiloama, hai voglia con il #fairplay, il politicamente corretto in campo e allo stadio, le lezioni di etica, i valori dello sport… E le reprimende agli scostumati genitori, che alle partitelle dei loro pargoli ancora alle elementari o tutt’al più alle medie, si comportano come beceri ultras. Per non parlare delle lezioni di management su come bisognerebbe gestire i nostri vivai, i settori giovanili, “perché è anche quello un motivo per cui la Nazionale non è più competitiva”.

Ma de che state a parlà?

Qui c’è un signore che dice che “in Piemonte la Juventus impedisce ai club legati al Torino di partecipare ai tornei riservati ai bambini da 7 a 13 anni” nei quali sono iscritte le Academy e le società affiliate al club bianconero. Ripeto, credo che giovi: “La Juventus impedisce ai ragazzini di 7 e 13 anni di partecipare ai tornei”, eccetera. Il signore che denuncia la questione alla “Gazzetta dello sport” si chiama Pier Cesare Uras ed è il direttore generale del Gassino San Raffaele, “formazione torinese che si distingue per le sue iniziative nel sociale” (tra l’altro) e che da ottobre ha stretto un rapporto di collaborazione con il club granata, il Torino appunto.

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Pier Cesare pensava fossero solo voci, poi invece si è imbattuto nella realtà: di recente le sue squadre di adolescenti sono state escluse dal “Gran Galà delle scuole calcio”, dal “Pulcino di Pasqua” e altri 2 tornei: i club che li organizzavano non sono direttamente legati alla galassia bianconera, “ma se vogliono che si iscrivano club in orbita Juventus, non possono accettare quelli affiliati al Toro”. Una situazione che va avanti da tempo. La questione nausea da qualsiasi prospettiva la si guardi, sia che stessimo parlando di un club spagnolo contro uno basco, di uno serbo contro uno kosovaro, oppure di uno di Catanzaro e l’altro di Bolzano (lo dico perché lo scorso weekend in serie B il Sudtirol ha giocato proprio nel capoluogo calabrese): ci sono di mezzo i bambini, capite? I bambini. Le bestialità adulte dovrebbero starne fuori.

Invece no. I “grandi” (immagino abbiano figli anche loro) impediscono ai “piccoli” di giocare contro certe squadre, per il loro tifo, il loro campanilismo, la loro becera rivalità coltivata in erba. Non c’è nient’altro da aggiungere, in attesa che qualche dirigente della Juventus chiami a rapporto i responsabili del loro settore giovanile e si facciano spiegare, per poi prendere i dovuti provvedimenti. Perché immagino che lo faranno…

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