TOCCA ANCHE A LUI

Rebic cavallo di razza, lucida follia croata

ECCO REBIC
Rebic, c'è la necessità per il Milan di recuperare totalmente il giocatore croato che, dopo l'esplosione di Leao, si è un po' immalinconito nel ruolo di riserva

Redazione DDD

di Max Bambara -

Fra pochi giorni riprenderà la stagione e il Milan, come tutte le squadre, sarà atteso da un tour de force massacrante. Soltanto nel mese di gennaio ci saranno quattro partite di campionato, gli ottavi di finale della Coppa Italia contro il Torino e, soprattutto, la finale di Supercoppa italiana che viene già presentata mediaticamente come una possibile rivincita per l’Inter. Le pause, da qui alla fine della stagione, saranno poche e le tempistiche per recuperare energie saranno molto ristrette. Fondamentale, pertanto, comprendere come non sia possibile pensare di affrontare questa seconda parte della stagione puntando su un numero ristretto di giocatori o schierando sempre i “cosiddetti titolari”. Sarà necessario, invece, aumentare il minutaggio di chi, nel corso della prima parte della stagione, ha mostrato cose buone e meno buone; ma, soprattutto, sarà indispensabile ridare smalto e motivazioni a qualche cavallo di razza che, negli ultimi tempi, ha perso qualcosa sul piano della determinazione e del coinvolgimento.

Il primo nome che viene alla mente è quello di Ante Rebic

L’attaccante croato è un giocatore di alto livello. Lo ha dimostrato durante la sua carriera in cui soltanto alcune asperità caratteriali ed umorali non gli hanno consentito di raggiungere picchi assoluti di rendimento. Tuttavia la definizione di cavallo di razza si sposa perfettamente con il profilo dell’attaccante rossonero. Perché Ante è uno di quei giocatori che nei momenti pesanti delle partite sa fare gol decisivi, facendosi guidare da quella lucida follia croata che lo connota in maniera particolare. Ha un limite, però, un limite che lo ha condizionato per tutta la carriera: ha bisogno di sentire affetto e coinvolgimento totale per rendere al massimo, altrimenti finisce in una sorta di labirinto della mente. Il Milan che, in estate, ha scelto di tenerlo e di puntare sul suo orgoglio, deve lucidare con particolare cura il manto di questo cavallo di razza perché Rebic, se sta bene, è la miglior prima punta possibile per Stefano Pioli.

Rebic cavallo di razza, lucida follia croata- immagine 2

(Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)

Non ha il carisma e la forza d’urto di Giroud, ma è uno di quei pochi giocatori che conosce perfettamente i codici di gioco della squadra rossonera. Non è casuale che molte delle migliori esibizioni del Milan di Pioli siano andate in scena con Rebic schierato prima punta, una prima punta atipica, che sa attaccare la profondità, ma anche abile a svariare, togliendo spesso il punto di riferimento alla linea difensiva avversaria. Le gare contro la Lazio in casa e contro l’Atalanta in trasferta nella scorsa stagione sono state due partite manifesto da questo punto di vista. Successivamente Rebic, entrato nella traiettoria morta degli infortuni a catena, ha un po’ staccato la spina dell’adrenalina. Probabilmente l’esplosione totale di Rafael Leao e l’affermazione assoluta di Olivier Giroud, lo hanno fatto sentire una semplice riserva e questo aspetto ha inciso molto sulle sue dinamiche mentali. Riuscire a farlo sentire di nuovo un giocatore fondamentale per questo Milan potrebbe essere una delle travi portanti di questa seconda parte di stagione, in cui anche i minimi dettagli possono fare la differenza. E Rebic, lo sappiamo bene, è tutt’altro che un giocatore di dettaglio.

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