SERVE ANCHE RIPARARE SUL MERCATO

Samp, Il Secolo indica la rotta: vietato mollare

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Samp in sospeso in società, in caduta libera sul campo

Redazione DDD

analisi di Paolo Giampieri per Il Secolo XIX -

C'è un momento in cui si deve mollare? Sì, mai. Non si deve mollare mai nella vita, figuriamoci su un campo da calcio dove, a tutti i livelli, vai comunque per giocare. La Sampdoria vista ieri contro il Lecce è stata ancora una volta brutta, bruttissima, tanto che i suoi tifosi si sono voltati di spalle e l'ultima volta era successo ai tempi di Novellino allenatore, dopo un filotto di 17 partite senza una sola vittoria.

La Sampdoria è stata brutta

Ma fino alla fine ha provato a segnare, anzi solo alla fine è andata discretamente vicina al gol. È un piccolissimo segnale ma va colto. Sono obbligati a farlo in primo luogo i calciatori. Migliorando la loro opera, miglioreranno se stessi. Fino alla fine possono correggere, perfezionare, far finalmente vedere qualcosa di bello. Le cifre sul tabellino, il 2-0 per il Lecce, possono ingannare, ma i nomi no.

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(Photo by Simone Arveda/Getty Images)

La Sampdoria non è così più debole degli avversari che ha incontrato ultimamente e dai quali ha malamente perso. È vero che le è andato male tutto, da un po' di anni a questa parte. Il presidente che l'aveva ricevuta gratis dai Garrone è finito in prigione, evento che più o meno tutti si aspettavano visto che contestualmente all'acquisizione del club lo stavano processando per una bancarotta fraudolenta.

È stata costretta via via a cedere i migliori giocatori per fare cassa perché il monte debiti è cresciuto a livelli non più sostenibili. In attacco, il reparto più scoperto, è stata afflitta da infortuni. Una trattativa guidata dall'ex campione doriano Gianluca Vialli non si è concretizzata per le esose richieste del presidente di cui sopra. Un'altra trattativa iniziata ormai quasi un anno fa, con risvolti che avrebbero del comico se la situazione non fosse così triste, non si conclude mai. È ovvio che tutti questi eventi demoralizzino e scoraggino ma guai a mollare.

Bisogna migliorare l'opera, cercare di perfezionarla, abbellirla. Bisogna farlo quotidianamente, con la massima cura. Magari viene il giorno in cui un cross pennellato incontra la zucca di un attaccante, circostanza quanto mai rara in questi cupi giorni doriani, ed ecco il gol che ti fa vincere la partita. E poi vinci quella dopo e torna il sorriso e la gente non si gira più di schiena ma ti applaude perché torna a specchiarsi volentieri in te e in quello che fai. E puoi trovare due spiccioli per fare qualche buona operazione al mercato di riparazione, anche ieri chiamato in causa da Sakic, vice-Stankovic che evidentemente ci crede ancora.

Puoi farlo vendendo qualche giocatore che invece non ci crede più o magari nemmeno gli interessa farlo (e si ha l'impressione che qualche individuo del genere ci sia nella rosa blucerchiata). E poi, magari, una squadra con il sorriso, una squadra che non sa soltanto perdere come invece fa ormai questa Sampdoria, la compra davvero uno sceicco. O, se non proprio uno sceicco, qualcun altro che un po' di soldini li ha e che le vuole bene.

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