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TROPPA NEGATIVITA'...

Sampdoria, il nemico ce l’hai in casa…

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Il nemico della Sampdoria? Forse è in casa. Forse è quel pessimismo che circonda questi colori da troppo tempo...

Redazione DDD

analisi di Laura Rossetti per ClubDoria46.it -

Quando si dice che il peggior nemico a volte lo si ha in casa non di dice un’eresia troppo grande. Dopo aver passato l’inverno a studiare per un dottorato da commercialista facendo conti e contro conti su possibili inadempienze e mancati pagamenti, sembrava di dover morire sul campo per settimane e settimane nonostante gli otto punti di vantaggio sulle concorrenti, prima di vedersi sciogliere come neve al sole quando si parlava di iscrizione, di indice di liquidità e materie affini.

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Insomma, siamo diventati specialisti e professori di qualsiasi materia possibile. Per mesi, anche a livello nazionale, il nome della Sampdoria, figurava, a lettere cubitali, tra le due o tre società a rischio, forse, addirittura, come quella messa peggio di tutte… Tutti argomenti peraltro mai trattati quando invece sarebbe stato utile occuparsi del disastro pianificato e attuato negli ultimi otto anni. Otto anni lunghi e difficili da dimenticare, da archiviare. Nel mentre, neanche il tempo di godersi questi piccoli grandi traguardi che (pare giusto), trovare qualche altra magagna è diventato lo sport della primavera/estate 2022 più gettonato e ambito. Una vera moda.

La Sampdoria non interessa a nessuno. Il mercato sarà da lacrime e fazzoletto. Il campionato sarà una sofferenza indicibile, una stagione sicuramente più complicata di quella appena conclusa.

Ora… dire che alla Samp vada tutto bene, che tutto sia semplice e che tutto quadri significherebbe prendere in giro se stessi e i tifosi. Non sarebbe giusto. Ma potrebbe essere più opportuno usare un po’ più di equilibrio, fidarsi di chi, oggi, ci mette la faccia spiegando che, tra mille avversità e peripezie, tra i mille fogli sparsi confusamente sulla scrivania, a Corte Lambruschini, si farà di tutto per far quadrare i conti. Fuori e dentro il campo. Fidarsi è bene ma vigilare è meglio, è un motto che abbiamo imparato davvero con troppo ritardo. Processi da fare, lo si dice spesso, ce ne sarebbero e ce ne saranno, perché nulla di ciò che ferisce può passare sotto banco, ma davvero, arrivati a questo punto, agitare le acque, spargere pessimismo e vedere il bicchiere non a metà ma rotto, non fa di certo il bene della Sampdoria.

Il mercato? Carlo Osti, che sembra dirigersi sulla via di un altro incarico, probabilmente lascerà campo libero ad una “volpe” del mercato come Faggiano, abituato a districarsi tra i fili spinati di questo mondo complesso di trattative, prestiti, giocatori da rilanciare e giovani e sconosciute ipotetiche promesse. Fare bene con poche disponibilità si può, se si lavora con astuzia, con unità di intenti e con attenzione, se ci si fa trovare preparati e pronti a sferrare i colpi giusti (alla Sabiri tanto per fare un esempio), si può anche ambire ad arrivare a gennaio senza troppe difficoltà. Il dopo, la nuova proprietà, il nuovo assetto societario e la distribuzione delle colpe, il futuro che sorriderà alla Samp, può attendere con discreto ottimismo. Come abbiamo imparato negli ultimi mesi: per andare al ballo di corte di tutto punto, prima occorre mettere un bel vestito poi… penseremo ai gioielli… ma non quelli di famiglia, quelli li lasciamo a chi, forse forse, sta peggio di noi.

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