di Vanni Zagnoli -
SINNERMAGIA
Sinner, il successo più azzurro di tutti
Sono passati 48 anni dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros, da allora l’Italia non si era più aggiudicata uno slam maschile, mentre al femminile Francesca Schiavone si è presa Parigi, nello scorso decennio, e Flavia Pennetta gli Us Open. Questo successo ha un sapore anche politico, il pacifismo dell’Italia sulla Russia invasora, di Danil Medvedev. O facciamo gareggiare tutti i russi, di tutti gli sport, nazionali e club, o fermiamo tutti i russi.
Jannik Sinner firma l’impresa sportiva del decennio
Ma restiamo sul nostro campione, questa rimonta da 0-2, doppio 3-6, gli altri tre sono filati via con relativa disinvoltura, peccato che nonostante questo oro, il primo, negli slam, appunto, a 22 anni e mezzo, non valga la scalata ulteriore nella classifica Atp. Resta quarto, certo sarebbe bello se vincesse tutti gli slam, se centrasse il grande slam, appunto. Non si tratta di sognare, il potenziale di Sinner si è visto anche a Torino, nella Atp finals, nella Davis levata alla Serbia, di Djokovic, appunto.
Questo Melbourne vale più dei campionati mondiali e degli Europei vinti dal volley, nel 2021 e nel ’22, più dell’Europeo ai rigori nel calcio. Intendiamo, il calcio è fuori categoria, ma quel successo fu per due volte dal dischetto, dunque non era così pieno. Tantopiù che poi è stato seguito dalla mancata qualificazione ai mondiali, la seconda di fila.
Neanche i due titoli mondiali della Ducati hanno lo stesso peso, per il nostro Paese, perchè tanto incide la moto, certo Borgo Panigale ha i migliori ingegneri e tecnici ma il tennis è tutto nervi, preparazione, concentrazione, umanità, solitudine.
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