Fra le tante cose sbagliate che si sono lette e sentite sul Milan in questa strana stagione ce n’è una che occupa il posto d’onore: “il Milan non ha un centravanti di livello”. Questa frase l’abbiamo sentita spesso recitare a menadito sia da tanti appassionati di calcio, sia dai commentatori sportivi che hanno sempre avuto un certo pregiudizio verso la carta d’identità di Olivier Giroud. In realtà il contributo del francese alla causa rossonero è sempre stato notevole e crescente in queste ultime tre stagioni. Fra poco andremo ad analizzare nel dettaglio i numeri di Giroud, ma prima di farlo è necessario evidenziare come il centravanti transalpino non possa essere spiegato soltanto con dei freddi numeri. L’ex attaccante del Chelsea infatti si è calato sin da subito nella realtà rossonera, divenendone uno dei leader indiscussi, sia sul campo, sia fuori dal campo.
LA BENZINA DI OLI
Un centravanti straordinario
Giroud è un combattente
Non si risparmia mai, lavora per la squadra in maniera encomiabile. Inoltre possiede quella sana cattiveria sportiva che lo ha fatto entrare di diritto nel cuore dei tifosi del Milan. Non è un giocatore come gli altri: è un giocatore che ricorda alcuni campioni del passato per carisma, personalità e forza. Il suo temperamento è quello di un guerriero medievale e le sue espressioni facciali, molto spesso, sono più eclatanti di qualsiasi dichiarazione. Giroud ha la grandezza del campione che si fonde armonicamente con la una struttura umana di altissimo livello.
Ma andiamo a vedere i suoi numeri che smentiscono tanti, troppi, luoghi comuni. Fra gli attaccanti della Serie A italiana gli unici attaccanti superiori a Giroud per le partecipazioni alle reti della squadra (gol e assist) sono Lautaro Martinez (0,91) e Oshimen (0,80). Giroud si trova in terza posizione (0,70), insieme allo juventino Vlahovic (0,70). Tiene alle sue spalle nomi importanti come Lukaku (0,57), Zirkzee (0,57) e Immobile (0,35). I dati di lungo periodo, inoltre, ci indicano che si tratta di un giocatore con una costanza di rendimento assoluta nei grandi club. Giroud, infatti, ha avuto una media di partecipazioni alle reti della squadra di 0,57 con la maglia dell’Arsenal, di 0,44 con la maglia del Chelsea e attualmente di 0,54 con la maglia del Milan. Tutto questo in un arco temporale di 12 anni, nei quali ha sempre raggiunto la doppia cifra realizzativa stagionale. Un campione di continuità assoluta quindi. Ma il dato statistico più clamoroso che concerne Giroud è un altro. Fra qualche mese questo ragazzo compirà 38 anni e a quest’età in cui, di solito, i giocatori sono andati in altre parti del mondo a chiudere la carriera, Giroud sta rischiando di portare a termine la miglior stagione della sua carriera negli ultimi 12 anni. Mai infatti, fra Arsenal, Chelsea e Milan, Giroud aveva avuto una media di partecipazione alle reti della squadra di 0,70; era accaduto soltanto con la maglia del Montpellier, nella stagione 2011-12, annata in cui aveva ottenuto una media di 0,88. Negli ultimi 11 anni la miglior stagione di Giroud come partecipazione alle reti della squadra era stata la stagione 2013-14 con una media di 0,66. Sicuramente Olivier conosce già questi dati e, da qui alla fine della stagione, l’idea di “superare sé stesso” sarà la sua linfa vitale, nonché la migliore benzina per le sue motivazione e per le sue prestazioni.
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