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Milan, un momento cruciale

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Estate 2010-estate 2024: tante analogie
Massimo Bambara

Il Milan di oggi è in una situazione simile a quella in cui si trovava il Milan nel maggio 2010. Anche all’epoca i tifosi rossoneri non erano contenti e serpeggiava uno strano clima di sfiducia. La squadra era sì competitiva, ma non era riuscita nel corso di quegli anni ad interrompere l’egemonia dell’Inter che aveva vinto gli ultimi 4 campionati e che, proprio in quel maggio 2010, si apprestava a vincere la sua terza Coppa dei Campioni.

Anche all’epoca c’era un clima di pesante contestazione contro la società

Tutto veniva messo in discussione, a cominciare dall’amministratore delegato dell’epoca – Adriano Galliani – oggi singolarmente indicato da più parti come la figura dirigenziale forte che manca a questa squadra. Ma le critiche maggiori erano indirizzate al Presidente Berlusconi, reo – a detta di molti – di un disinteresse nei confronti del Milan. “Presidente bocciato, assente ingiustificato”, era lo striscione che campeggiava in Curva Sud il 15 maggio 2010, in occasione dell’ultima giornata di campionato in cui il Milan prevaleva sulla Juventus per tre reti a zero. Le analogie, d’altronde, sono tante. Se qualcuno va a rileggere la classifica della stagione 2009-2010, scoprirà che il Milan si è classificato al terzo posto. Non un’annata indimenticabile certamente, ma una stagione in cui comunque c’erano state molte cose positive, bilanciate da alcune criticità evidenti.

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Quel Milan, allenato da Leonardo, era stata una bella espressione del campionato con il suo 4-2-fantasia che aveva deliziato tanti palati fini ma che, contestualmente, aveva evidenziato qualche problema di equilibrio e di stabilità della fase difensiva. Nell’estate 2010 quel Milan, fra non poche difficoltà, seppe trovare una sintesi ed un filone giusto. Un nuovo allenatore – Massimiliano Allegri – ed alcuni acquisti pesanti (Boateng, Robinho, Ibrahimovic), capaci di dare una dimensione nuova alla squadra rossonera. Questo tipo di scenario è esattamente ciò di cui ha bisogno oggi il Milan. Non servono rivoluzioni epocali, bensì uno smalto nuovo, alcuni innesti strategici nei punti giusti, un’analisi ragionata di ciò che necessita alla squadra per alzare il livello e provare ad essere competitiva per vincere il campionato. Quattordici anni dopo il club rossonero è atteso da un’altra estate tremendamente cruciale. Saprà questo Milan cogliere la portata del momento? Lo scopriremo soltanto vivendola.

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