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È aria di festa, sono passati tre mesi ma si vivono le vibes di quella sera lì, quella notte magica: la vittoria dello Scudetto. Si accende di nuovo lo stadio Diego Armando Maradona, scendono in campo Napoli-Cagliari e l’immagine memorabile è quella della rovesciata di Scott McTominay.
Questo, però, è un altro campionato, è un’altra stagione. Quella con lo Scudetto sul petto, quella da Campioni d’Italia in carica. “Armiamoci, perché ci sarà da combattere”, così Antonio Conte prima la settimana scorsa prima della sifda col Sassuolo. Il tecnico del Napoli lo sa, ci saranno ostacoli da scavalcare, e la gara con il Cagliari lo certifica.
Una sfida tosta, ardua e subito si percepisce. La squadra azzurra mantiene palla, la fa girare ma la manovra non è abbastanza veloce da creare problemi ad un Cagliari ben sistemato in campo. Ad accendere la lampadina del Napoli è sempre il solito Scott McTominay: sullo scadere del primo tempo, lo scozzese trova un pertugio, tira, però Elia Caprile si fa trovare pronto.
Il Cagliari non molla: Fabio Pisacane ha preparato bene la gara. E anche nella seconda frazione il Napoli viene bloccato dall’ottima fase difensiva rossoblù. Antonio Conte inizia a muovere gli scacchi pur di sbloccare la partita, ma i minuti passano e la sensazione è quella che la palla non riuscirà ad entrare in porta. L’arrembaggio azzurro, però, nel finale porta risultato. E con calma e pazienza la squadra partenopea riesce a prendersi i tre punti.
Succede esattamente al 95’, mancano 30 secondi, Noa Lang sull’ultimo corner della gara, trova in area Stanislav Lobotka. Lo slovacco spedisce la sfera subito sulla fascia sinistra, dove c’è Alessandro Buongiorno e il difensore italiano trova in area Frank Anguissa: il camerunese decide di fare esplodere il Maradona e in maniera molto decisa con un zampino batte Elia Caprile.
È un Napoli ancora non molto brillante ma che tutto sommato ha dominato di gran lunga la gara. Il Cagliari non ha mai praticamente creato pericoli. È mancata quella concretezza sotto porta: qualche azione poteva essere finalizzata meglio. Ora, c’è la sosta dovuta alle Nazionali e poi ci sarà Firenze. La gara con al Fiorentina sarà un bel banco di prova per gli uomini di Antonio Conte.
Inoltre, dopo un mercato spumeggiante con, finora, sette acquisti ufficiali, si aggiungono altri due colpi: il ritorno di Eljif Elmas, che sarà l’arma in più, l’uomo funzionale per il credo tattico di Antonio Conte e Rasmus Hojlund. Il danese, dotato di una grande velocità e una buona struttura fisica, permetterà alla squadra di avere maggiore imprevedibilità e, perché no, di giocare in profondità. Il Napoli si prepara ad affrontare la stagione nei migliori dei modi.
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