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PRIMA SORRIDE E POI VINCE, E' L'ITALIA

L’Italia e i rigori decisivi: il riequilibrio della Storia

LONDON, ENGLAND - JULY 06: Giovanni Di Lorenzo, Leonardo Bonucci and Federico Bernardeschi of Italy celebrate following their team's victory in the penalty shoot out after the UEFA Euro 2020 Championship Semi-final match between Italy and Spain at Wembley Stadium on July 06, 2021 in London, England. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

I rigori, fortune e sfortune...

Redazione DDD

di Vanni Zagnoli -

Il riequilibrio dei rigori nella storia dell’Italia, fra nazionali e club. E’ raro che gli azzurri passano senza meritare, con l’Austria e a tratti con il Belgio e con la Spagna sono stati inferiori. La vittoria è anche episodica. Somiglia all’Italia di Lippi. L’esaltazione dei successi ai rigori, nessuno mai sottolinea che sono successi parziali, che fra una sconfitta e una vittoria ai rigori la differenza è minima, si pensa solo al risultato, a esultare. Mancini si sta prendendo da allenatore tutto quanto non ha avuto da giocatore, con la finale arriva a sopravanzare Conte e Ancelotti fra quanti sono stati grandi da giocatori e allenatori. Sempre Mancini fa come Sacchi. Attacca il più possibile, ma poi deve anche difendere, come Sacchi a Usa ’94, e passare con grande sofferenza. Non ama le critiche, ogni volta fatica ad ammettere la superiorità avversaria.

 (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Ha ragione Piquè, chi calcia i rigori per primo è favorito, il secondo non può mai sbagliare. La tecnica del sorriso ha prevalso, quell’abbraccio ostentato di Chiellini a Jordi Alba, il sorriso tirato di Mancini. L’inesperienza internazionale di Locatelli si è vista, nel rigore sbagliato, e anche il nascondersi di Berardi, che non ha calciato, mentre in serie A nel Sassuolo ha sbagliato anche tanto. Accade che sbaglino i rigori i migliori in campo, Dani Olmo e Alvaro Morata. Quel rigore di classe di Jorginho. Si è affermato nel Verona, con Andrea Mandorlini. La grandezza di Chiesa, dalla Fiorentina (ha sbagliato solo un anno) alla Juve, nelle partite chiave c’è sempre. Donnarumma si avvia a essere il miglior portiere al mondo di ogni tempo, per longevità e incidenza può andare oltre Buffon e resistere sino all’Europeo del 2040. L’evoluzione delle sostituzioni, da una forse compreso il portiere alle 6 di oggi, ai tempi supplementari. E’ un altro sport. Mancini ha cambiato per difendere e poi ha ricambiato sull’1-1. Allora si potrebbero persino portare a 11, in maniera da valorizzare completamente le panchine. La versatilità di Di Lorenzo, capace di cambiare fascia e di resistere per 120’.

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