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Atene, Carrera a cuore aperto: “Meglio vincere l’Europa League che perdere la finale di Champions League”

Carrera, l'italiano di Atene

L’allenatore dell’AEK Atene, passionale ma severo quando serve, si racconta tra Champions del 1996, Conte, Grecia, Juventus e Russia…

Davide Capano

“Non mi sarei mai aspettato la chiamata dell’AEK, è avvenuto tutto velocemente. Ho parlato con la dirigenza e ho accettato perché è un progetto serio, visto che stanno costruendo anche lo stadio nuovo che sarà pronto l’anno prossimo. Il nostro obiettivo è il secondo posto in campionato per qualificarci in Champions e vincere la Coppa. Capisco qualcosa di greco, ma poco. Sono pigro e ho l’interprete, quindi preferisco parlare in italiano perché trasmetto meglio le emozioni e il mio pensiero ai giocatori”. Lo dichiara Massimo Carrera, allenatore dell’AEK Atene ed ex difensore di Juventus e Atalanta, durante un’intervista in diretta Instagram con Sottoporta.

Il mister durante un match dell'AEK

“Si son juventino.  Sicuramente – prosegue il tecnico in Grecia con una parte della famiglia – per un calciatore giocare nella squadra di cui sei tifoso penso sia impagabile. È impensabile quando inizi a giocare a calcio, ma sono stato fortunato. Quando giochi c’è quel pizzico di voglia in più, un po’ di cattiveria agonistica in più, proprio perché è la tua squadra del cuore”.

Il passionale Carrera rievoca ricordi bianconeri: “Un’ideale miglior duo tra i miei ex compagni? Vialli, Baggio e Alessandro Del Piero da trequartista… avevano una mentalità vincente. Non ho giocato la finale di Champions del ’96 perché son scelte che fa l’allenatore. Noi eravamo una squadra con tanti giocatori importanti. Lippi ha scelto ma noi eravamo un gruppo affiatato, nessuno era invidioso. Ciascuno di noi faceva gli allenamenti al 100% e si gioiva tutti assieme”.

Un passaggio anche su quando alla Juve, da collaboratore tecnico, sostituì in panca lo squalificato Antonio Conte nel 2012: “Nel momento in cui sono subentrato a Conte ho gestito tranquillamente la situazione. È sempre calcio. Quando ho vinto la Supercoppa Italiana in panchina contro il Napoli ero elettrizzato per la possibilità di essere lì”.

A Pechino per la Supercoppa Italiana del 2012...

“Tra andare in una finale di Champions League e perderla o vincere un’Europa League – spiega –, preferisco vincere quest’ultima. Anche perché arrivare in una finale e perderla non mi piace molto”.

Infine il mister non dimentica l’esperienza con lo Spartak Mosca: “I tifosi russi sono molto calorosi, avevo un bel rapporto con loro e li porterò sempre nel mio cuore. I derby di Mosca sono molto sentiti, lo Spartak forse sente di più la partita con la Dinamo”.

Carrera ai tempi della Russia...

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