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Deportivo La Coruña, la storica rimonta del Riazor 16 anni dopo: “Il Milan pensava già alla semifinale di Oporto…”

LA CORUNA, SPAIN - APRIL 7:  Milan keeper Nelson Dida looks dejected as Deportivo score their second goal during the UEFA Champions League match between Deportivo La Coruna and AC Milan at the Estadio Municipal de Riazor on April 7, 2004 in La Coruna.  (Photo by Jamie McDonald/Getty Images)

I segreti di una folle e storica notte di Champions raccontati da Augusto César Lendoiro, ex storico presidente del Deportivo La Coruña

Davide Capano

Il 7 aprile 2004 il Deportivo La Coruña entra definitivamente nella storia del calcio. I galiziani, allenati dal basco Javier Irureta, travolgono 4-0 il Milan di Carlo Ancelotti al Riazor, ribaltando il 4-1 dell’andata nei quarti di Champions League. I gol di Pandiani, Valerón, Luque e Fran sigillano uno dei più grandi rimpianti europei del Milan. L’allora presidente del Depor, Augusto César Lendoiro, intervenuto ai microfoni di onefootball.com, ha raccontato alcuni retroscena su quella incredibile notte europea.

Le sue parole: “Cos’è successo in quel giorno magico a La Coruña? Io credo che il Milan fosse un po’ troppo fiducioso dopo il 4-1 dell’andata. Nella cena alla vigilia della partita già dicevano che sarebbero stati campioni d’Europa dopo che il Monaco aveva eliminato il Real Madrid. Erano già pronti per il viaggio a Oporto perché era quella la semifinale che sarebbe toccata loro: volevano vedere lo stadio, l’albergo dove avrebbero alloggiato. Abbiamo avuto questa conversazione la sera prima della partita di ritorno e ciò dimostrava che qualcosa non andava bene. Il giorno seguente loro andarono in campo con questo eccesso di confidenza, mentre noi avemmo la fortuna di segnare subito i gol e andare al riposo sul 3-0. Inoltre andare al riposo nel modo che ho visto fare al Deportivo correndo verso gli spogliatoi per tornare subito in campo e giocare il secondo tempo. Questo fu il chiaro segnale che avremmo vinto la partita. Abbiamo vinto 4-0, ma se avessimo avuto bisogno di qualche gol in più sarebbe arrivato. Non so come si sentisse Berlusconi perché non venne a vedere il match di ritorno, però mi immagino il suo stato d’animo nella sua amata Milano…”.

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