L'ultima volta con Aldair e Agostini

ESCLUSIVA DDD – San Marino, il Murata sogna la Conference con mister Grassi

Murata a un passo dall'Europa
Sergio Grassi si racconta tra le sue esperienze passate con Ze Maria, le collaborazioni con Horst Wein e Marcello Nardini e quel Mazembe sfiorato prima della finale mondiale con l'Inter. Il tecnico ora è a un passo dalla Conference
Emanuele Landi
Emanuele Landi Redattore 

Il Murata sogna di tornare in Europa dopo 18 anni. Non è una favola ma frutto di un lavoro di ricerca, dedizione e bel gioco che ha come protagonista Sergio Grassi. L’allenatore, confermato già per il prossimo campionato, ufficializzato dal presidente della società bianconera Danilo Cappovilla, ha due strade per trovare l’accesso alla Conference League che si giocherà nella stagione 2024-25: battere il Tre Penne, in un riscatto da derby, nella finale dei Play-off della post season (sabato 18 maggio alle 20:45) o sperare che la Virtus (vincitrice del campionato e già sicura delle qualificazioni alle prime fasi della Champions) batta La Fiorita nella finale di Coppa Titano. 

Si può fare, avrebbe detto qualcuno, perché il Murata sta andando alla grande avendo dimostrato la sua forza già nella doppia sfida in semifinale con La Fiorita. Mister Grassi, che è tornato nel giro delle panchine che contano, dopo quelle che lo hanno visto protagonista in Lettonia, in Africa (Congo) e a sfiorare il Mazembe che nel 2010 perse con l’Inter nella finale del Mondiale per Club. Del suo passato e delle sfide che aspettano lui e il suo Murata, team di brasiliani, il mister ne ha parlato a Derbyderbyderby.it in esclusiva sognando l’Europa che manca dal 2007 (qualificazioni Champions League) quando c’era Aldair nella squadra guidata dal “Condor” Massimo Agostini.

Murata, momento attuale e sogni

—  

Mister Grassi, tornato in panchina, alla guida del Murata dal 2023, per sostituire Angelini, andato al Modena per affiancare Bisoli, ha tante motivazioni: “La prima cosa che ho chiesto ai giocatori, una volta subentrato, era di portare il Murata in finale. Ho visto tanta disponibilità, voglia di fare sacrifici e di ascoltare. Ho notato tanta umiltà in tutti: io ho schierato 9 brasiliani in campo, mai fatto dalla guida precedente, e questo mi ha permesso una gestione più semplice.

Vero che conoscevo già i giocatori e che il presidente Cappovilla, brasiliano, col quale siamo arrivati insieme alla Murata. Mi aveva già illustrato i giocatori e in due anni abbiamo costruito questa squadra, basata sui giovani. Un unicum a San Marino perché le altre squadre soprattutto le tre-quattro che sono davanti hanno un’età media sui 30-32 anni, in un campionato di buon livello paragonabile a una Lega Pro di bassa classifica o una Serie D di medio-alta classifica”.

Mister Grassi, Murata San Marino

Sergio Grassi allenatore del Murata

“Nella nostra squadra ci sono giocatori che hanno fatto i professionisti per diversi anni come Cecconi che abbiamo noi in squadra o come Vitaioli che è con noi e che ha 50 presenze nella nazionale di San Marino, giocando le gare di qualificazione europea contro squadre molto importanti che hanno l'esperienza anche per poter gestire certi momenti. Noi, a parte la San Marino Academy, che è una squadra della Federazione votata a far giocare i giovani, eravamo la squadra con l’età media più bassa.

Per esempio avevamo tre 2003 e un 2004 in difesa: mai visto prima al Murata, subendo un goal in tutto il play-off. Davanti, poi, c’erano due 2003 e un 2002. A centrocampo un 2002 e un 1997, che è forse il giocatore più rappresentativo in questo momento, vale a dire Ciccarelli. Lui fa un po' tutte le interviste, anche perché è quello che parla un po' meglio italiano”.

San Marino, Formazione del Murata

“Siamo diventati un po' la sorpresa perché ho abbassato tantissimo l’età e la squadra ha cominciato a correre molto più degli altri. - le parole di Mister Grassi - La semifinale con La Fiorita dimostra il nostro percorso di crescita, contro una squadra che ha un'esperienza più che decennale in Europa e nella gara di andata abbiamo fatto 3 reti ma potevamo fare ancora più goal (finita 1-3, ndr).

Ci siamo compattati con questo vantaggio per la gara di ritorno e abbiamo gestito. Nonostante si è subito tutto quello che poteva andare storto, la squadra ha retto le loro sortite. Sinceramente ho avuto la sensazione che la squadra tenesse perché avevamo lavorato tanto sull’intensità due settimane. Sapevamo che con loro non potevamo fare il minimo errore. Perso 0-1 ma abbiamo raggiunto meritatamente la finale”. 

Le esperienze passate di Mister Grassi

—  

“Tra le esperienze passate, di sicuro, ho nel cuore l’Africa. Sono stato in Kenya, dove ho allenato la Nairobi Football Academy. Mi ha portato il direttore sportivo Malu Claudio Mpasinkatu, mio direttore per diversi anni, anche a Treviso dove eravamo nello staff di Ze Mariae abbiamo fatto insieme una avventura in Serie D con lui ma poi non abbiamo deciso di prendere la squadra perché avevamo problematiche varie e poi siamo andati a Treviso in C1. Quando siamo andati a Treviso, con Daniele Simeoni come direttore sportivo quell'anno, che ha il figlio nella Folgore di San Marino e che ho ritrovato lì dopo tanti anni. Lui mi conosceva mentre ho potuto sorprendere in positivo gli altri. Con Ze Maria è stata un’esperienza molto formativa.

Ho, poi, lavorato con Horst Wein e Marcello Nardini. Il primo considerato l’allenatore degli allenatori è colui che ha creato i programmi della scuola spagnola ad esempio a Barcellona. Ora con Marcello Nardini lavora Roberto Baggio e verranno a trovarmi perché hanno questa metodologia d’allenamento nel calcio nei giovani atleti. Con questo gruppo di persone ho lavorato per la Federazione della Lettonia”.

Lettonia, Grassi Wien e Nardini

Sergio Grassi, Horst Wein e Marcello Nardini

Il rimpianto Mazembe da interista

—  

“Il Mazembe? Forse quello è stato il mio grande rimpianto. Ero in lizza con un altro tecnico franco-italiano che fu scelto perché costava meno. La squadra vinse la Champions League africana nel 2010 e andò in finale del Mondiale per Club contro l’Inter. Quello, forse, è il mio rammarico perché avrei potuto affrontare la squadra del mio cuore, essendo di fede nerazzurra. Immagina la mia sofferenza, ormai ci contavo tanto. Da lì ho deciso di metter su famiglia, con mia moglie (ex calciatrice) e da lì ho fatto sempre dilettantismo. Vincendo la Coppa Italia di Eccellenza vinta alla guida dell’Alpignano nel 2016 o, tra le altre, l’esperienza al Casale. Non ero, però, più rientrato in quel giro più professionale fino a che non mi ha dato questa possibilità il presidente Cappovilla. 

ESCLUSIVA DDD – San Marino, il Murata sogna la Conference con mister Grassi- immagine 5

"Qui c'è un progetto tecnico alle spalle - continua il tecnico dove non si lavora un anno ma si lavora almeno tre anni insieme. Prendiamo i giovani brasiliani molto bravi tecnicamente ma che hanno bisogno di una seconda possibilità perché in Brasile è diverso dall’Europa. Avendo lavorato con Horst Wien e Marcello Nardini si è potuto sviluppare una metodologia che preveda per il calcio giovanile soprattutto la tecnica e sul far giocare i giocatori con la palla che è un po' quello che la metodologia spagnola portoghese, dove si fa meno tatticismo, insegna e dove si fa giocare in tre contro tre già quando sono molti piccoli". 

Il Murata e un'impronta di gioco riconoscibile

—  

“Noi giochiamo tanto. - dichiara Mister Grassi - Vedi, per esempio, la gara fatta con la Fiorita che è una squadra con tutti i professionisti. Abbiamo tenuto la palla per 90 minuti. Se hai la palla tu, loro si stancano più facilmente e più difficile che ti facciano goal. Questa è la filosofia spagnola. L’abbiamo fatto con loro e li abbiamo messi in difficoltà”.

“Non ci aspettavamo di arrivare subito a giocarci questa finale. Mal che vada siamo terzi e potremmo arrivare in Conference anche se la Fiorita venisse sconfitta della Virtus in Coppa Titano, la settimana dopo la nostra finale. Anche così saremmo in Europa ma è ovvio che noi cercheremo di vincere questa finale.

Sono 18 anni che il Murata non va in coppa, dai tempi del grande ex Roma Aldair e con il “Condor” Agostini in panchina, quando partecipò per due anni di fila alle qualificazioni Champions League. Dopo 18 anni, senza vincere il campionato, siamo riusciti (come dico ai miei ‘da quasi sconosciuti’) e stiamo battendo  tutti. Stiamo crescendo tanto, anche a livello di ascolti con tanta gente che ci segue e sembra che fra due anni tolgano la deroga a San Marino che passerà tra i professionisti. Continuiamo a credere in questo sogno”.

tutte le notizie di

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo del calcio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Derbyderbyderby per scoprire tutte le news di giornata.