Fano, la rissa sul ponte e la fuga dei tifosi jesini: “Nessun contatto con l’agente ferito”

L’agguato ai tifosi della Vigor Senigallia di domenica scorsa al ponte Metauro ha spinto un legale di Jesi a scrivee una nota per tutelare alcuni tifosi jesini che si sono trovati coinvolti nel parapiglia.

Meglio precisare

Il Resto del Carlino riporta la rettifica: "Due dei quattro jesini che si sono recati a Fano alla partita di domenica scorsa riferiscono una versione dei fatti in maniera diversa da quanto prospettato dalla tifoseria senigalliese. I pochissimi tifosi jesini e alcuni tifosi di Fano, uscendo dal bar per raggiungere il vicino parcheggio, sono stati avvicinati da circa 20-30 tifosi rispetto ai 375 provenienti da Senigallia. La diversa consistenza numerica esclude l’ipotesi di agguato da parte dei fanesi i quali hanno subìto il lancio di bottiglie vuote e di altri oggetti. I tre tifosi jesini sono riusciti grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine a raggiungere i loro veicoli dopo alcuni momenti di tensione. I tifosi jesini – conclude la nota del legale - escludono qualsiasi contatto con l’agente che ha riportato lievi lesioni durante l’intervento. Da ultimo si precisa che proprio grazie all’intervento delle forze dell’ordine le due tifoserie sono state tempestivamente separate".

Tutto nasce dal fatto che Fano e Jesi sono calcisticamente unite da antico gemellaggio anche come ostilità nei confronti della tifoseria della Vigor Senigalla. Per questo domenica scorsa, si sono ritrovati da una parte i fanesi insieme agli jesini e dall’altra la carovana dei tifosi Vigor che era scortata da un’auto della polizia.