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L’ITALIANO CHE pensa a riportare in alto LA MOLDAVIA…

Io lo Sheriff lo conosco bene: Bordin “Il Tiraspol ha il miglior centro sportivo d’Europa”

Io lo Sheriff lo conosco bene: Bordin “Il Tiraspol ha il miglior centro sportivo d’Europa”

Il commissario tecnico della Nazionale moldava ha allenato per quasi due anni lo Sheriff Tiraspol, avversario dell’Inter nel girone di Champions League

Davide Capano

Roberto Bordin, commissario tecnico della Nazionale della Moldavia dal 12 febbraio scorso, è stato intervistato da Avvenire, dopo cinque anni all’estero alla guida dello Sheriff Tiraspsol, club della Transnistria sorteggiato nel girone di Champions League dell’Inter, e del Neftchi Baku in Azerbaigian. Il 56enne ex centrocampista di Cesena, Napoli e Atalanta – scrive il quotidiano – aveva l’estero nel suo Dna fin dalla nascita, a Zawiya in Libia, dove la sua famiglia viveva dagli anni ’30, da quando il nonno si era trasferito per lavoro, ed è dovuta tornare in Italia dopo che Gheddafi è andato al potere e per gli italiani il clima era diventato difficile. “Ma non è quello ad avermi portato all’estero – racconta –. Avevo già lavorato in Romania come vice di Andrea Mandorlini al Cluj, poi dopo l’esperienza al Verona nello staff di Mandorlini ero rimasto fermo e così ho accettato la chiamata dello Sheriff”.

“Lo Sheriff Tiraspol – continua Bordin – ha un centro sportivo spettacolare: 20 campi da calcio in erba naturale e sintetica, due stadi all’interno, uno da 12.000 e uno da 6.000 posti. Una piscina olimpionica, campi da tennis, ristoranti, clinica privata. Ci sono le foto di Michel Platini che, da presidente Uefa, ha premiato il club come miglior centro sportivo privato d’Europa. E anche la Coverciano moldava è molto bella. Ci sono tutte le attrezzature possibili”.

Poi il ct della Moldavia svela particolari sull’esperienza da selezionatore: “Bisogna adattarsi alle usanze. Dopo la nomina, ho fissato appuntamenti con tutti gli allenatori della Serie A moldava per conoscere meglio l’ambiente. E poi c’è la grande fama da rispettare della scuola italiana all’estero. Il lavoro di Roberto Mancini all’Europeo lo conferma. In tanti mi hanno chiamato per congratularsi dopo il trionfo azzurro a Wembley, da tutti i Paesi dove ho lavorato”.

Interrogato su un possibile ritorno in Italia, Bordin risponde così: “Mi rendo conto che, quando inizi ad allenare nell’Est Europa, ti fai un nome soprattutto in questo contesto geografico. Quando mi ha chiamato il Neftchi, mi sono accorto che i dirigenti azeri sapevano tutto sulle mie caratteristiche tattiche con lo Sheriff. Ho giocato contro squadre russe e so che mi seguono. Lo stesso in Kazakistan. In Italia in questi anni ho avuto qualche contatto con club di Serie B, insieme ai miei agenti Edoardo Revello e Marco Tieghi, ma sono contento delle esperienze che ho fatto.Forse in Italia c’è un po’ paura di rischiare e si va sul sicuro. Ma adesso devo pensare a riportare in alto la Moldavia”.

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