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MALESANI NON MOLLA...

L’amarezza di Alberto Malesani: “Amici nel calcio? Pochi. Quando esci dal giro spariscono”

SASSUOLO, ITALY - FEBRUARY 02:  Alberto Malesani head coach of Sassuolo during the Serie A match between US Sassuolo Calcio and Hellas Verona FC on February 2, 2014 in Sassuolo, Italy.  (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

L’ex allenatore, ora produttore di vino, ha rilasciato un’intervista a Specchio, dove spiega la sua nuova vita vinicola, ma svela anche un amaro retroscena…

Marco Varini

Il quotidiano Specchio ha intervistato l’ex tecnico Alberto Malesani, che ripercorre alcune fasi della sua carriera e parla del suo presente: l’azienda vinicola Giuva. Un grande cambiamento per Alberto, passato dal pallone all’uva, ma che non ha nulla a che vedere con l’abbandono al calcio. Ai quei tempi infatti si disse che beveva troppo, ma in realtà era sotto cortisone per un problema di salute.

Il rapporto col vino è nato dopo un assaggio di vino rosso a Bordeaux, nel 1999, fu allora che decise di fondare la “Giuva”: un nome nato dall’unione dei nomi delle figlie, Giulia e Valentina. Alberto racconta l’emozione provata quando in un ristorante di Verona vide due turisti bere una bottiglia di Giuva, definendola “Come la prima volta a San Siro”.

Sul calcio invece le cose non sono andate poi cosi bene. Alberto infatti racconta di come non abbia molti amici del pallone: “Ezio Sella e qualche giocatore nessun dirigente. Finché sei ad un certo livello tutti ti cercano, poi spariscono. Ma fa parte del gioco”. Infine un riferimento al problema dell’omosessualità: “Non so perché ci sia ancora tanta chiusura sull’argomento. Tutti sappiamo che ci sono giocatori omosessuali, ma nessuno vuole dirlo. Questo mi dispiace”.

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