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Quando si infortuna l’allenatore: Sarri e Sinisa, ma anche Mazzarri e il Maestro Tabarez…

Oscar Tabarez ct dell'Uruguay affetto dalla sindrome di Guillain-Barrè

La Serie A perde, per le prime giornate, Sarri e Mihajlović, ma prima di loro è toccato già a diversi allenatori alzare bandiera bianca a causa di un malore.

Enrico Vitolo

Toglietegli tutto, ma non il suo posto in panchina. Eppure ci sono circostanze in cui un allenatore, a causa di un malore, non può far altro che accettare la realtà e lasciare spazio al suo vice. Possibilmente, però, per poco tempo. Massimo due partite, come nel caso di Maurizio Sarri che in attesa del responso del campo deve intanto fare i conti con la prima sconfitta stagionale. La polmonite, infatti, ha preso il sopravvento e costringerà il tecnico della Juventus a lasciare il suo posto a Giovanni Martusciello. Stesso destino, ma per problemi decisamente differenti, anche per Siniša Mihajlović il cui ritorno in panchina non è stato ancora ufficializzato, ed allora toccherà al suo storico assistente Emilio De Leo indossare giacca e cravatta e guidare il Bologna almeno nelle prime giornate di campionato.

Ma in serie A non è la prima volta che un allenatore è costretto ad alzare bandiera bianca a causa di una sconfitta subita fuori dal rettangolo verde. Appena un anno fa, era il 26 novembre del 2018, Walter Mazzarri fu costretto a saltare la trasferta di Cagliari del suo Torino, lasciando così il posto a Nicolò Frustalupi, dopo un malore accusato qualche giorno prima durante gli allenamenti. Molto più recente è invece l’ultimo caso legato al calcio estero, il 21 luglio scorso infatti Eugen Neagoe tecnico della Dinamo Bucarest fu colto da un problema cardiaco durante la gara contro il Craiova. A distanza di due mesi il tecnico rumeno, a cui è stata riscontrata una tachicardia ventricolare, non è ancora ritornato ad allenare ma anche l’ultima operazione è stata superata senza problemi.

Nel 2016, invece, fece scalpore la notizia riguardante una vecchia conoscenza del calcio italiano come Óscar Washington Tabárez: al tecnico uruguaiano fu infatti riscontrata la sindrome di Guillain-Barrè che è una rara patologia che colpisce il sistema nervoso per via batterica o virale e comporta disturbi ai muscoli delle gambe, del tronco e delle braccia fino a incidere sulle funzioni respiratorie e cardiache. Ma nonostante questo il ct della Nazionale non hai mai abbandonato il suo incarico. Purtroppo non ha potuto fare la stessa cosa Tito Vilanova prematuramente scomparso nel 2014. Appena un anno prima, era il 20 febbraio del 2013, l’allora tecnico del Barcellona fu costretto a saltare a San Siro la gara di andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Milan. Finì 2-0 per i rossoneri, una sconfitta che non fece male come quella del 2014.

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