IL MONSIGNORE NON DIMENTICA

Totò Schillaci, il vescovo di Palermo: “La città perde un simbolo di riscatto”

Totò Schillaci, il vescovo di Palermo: “La città perde un simbolo di riscatto”
Corrado Lorefice dopo la scomparsa del calciatore palermitano: "Il suo esempio ci conferma in una pastorale che aderisce alle istanze sociali del territorio".
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

"Con la morte di Totò Schillaci Palermo perde un simbolo di riscatto". Lo scrive, infatti, l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ricordando il calciatore palermitano scomparso ieri. A riportarlo è l'Agenzia SIR.

Totò Schillaci, il ricordo del vescovo di Palermo

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"Un ragazzo di umili origini che riesce a farsi strada nonostante gli ostacoli e le tante ostilità incontrate lungo il suo cammino, fino a diventare una vera e propria icona dello sport nazionale”.

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Schillaci ai Mondiali del 1990 (Foto di Bongarts/Getty Images)

Ancora Lorefice 

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"Non va dimenticato l’impegno per cercare di dare una possibilità ai giovani. Quelli che cercavano riscatto o, più semplicemente, di coltivare un sogno.

Totò Schillaci, il vescovo di Palermo: “La città perde un simbolo di riscatto”

Mons. Corrado Lorefice (Foto tratta da www.chiesadipalermo.it)

Penso all’attività di scuola calcio portata avanti nel centro sportivo Ribolla, Penso alla mano tesa in favore dei giovani richiedenti asilo dell’Asante Calcio che accompagnò nell’esordio nel campionato di Terza Categoria.

Il suo esempio ci conferma in una pastorale che aderisce alle istanze sociali del territorio e che richiede una corresponsabilità dei fedeli laici delle nostre Comunità parrocchiali e delle Aggregazioni laicali".

Il ricordo del preside del quartiere in cui Totò è nato

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"Pur avendo girato il mondo ha tenuto un legame col quartiere. Per noi è stato sempre un punto di riferimento. Ha partecipato a diverse iniziative nel nostro istituto".

Così Giusto Catania, preside dell’istituto comprensivo Giuliana Saladino di Palermo, quartiere Cep, ricorda Totò Schillaci, il campione delle "Notti magiche" di Italia ’90. Il calciatore era nato nel quartiere in cui Catania oggi guida l’istituto.

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Schillaci (Foto di Paolo Bruno/Getty Images)

E, sempre al SIR, ricorda due episodi: "Io nel ’97 ho condiviso con Schillaci l’elezione in Consiglio comunale, sebbene in schieramenti diversi. Ho ricordo di un uomo generoso e disponibile al dialogo. Per noi è un lutto per il quartiere e la città. Nel ’90, da ragazzi, andammo sotto casa di Schillaci al Cep a inneggiarlo. In quell’occasione il mondo ha scoperto Schillaci, mentre Palermo ha scoperto il Cep. Ricordo il corteo di motorini sotto casa sua a tanta gioia".

L’impegno per il quartiere da cui proveniva per il calciatore non è mai cessato. Oltre agli incontri con i ragazzi della scuola, poco distante aprì una scuola calcio. "Siamo in una fase di inaugurazione della nuova palestra d’istituto, proporremo al Comune di Palermo di intestarla a lui". Di quei momenti condivisi il preside ricorda "la generosità di Schillaci, disponibile con tutti i ragazzi". "Li incontrava, non si sottraeva nonostante i suoi successi sportivi. Era una personalità che si ricordava da dove proveniva". Ieri il preside, incontrando gli studenti, ha indicato il messaggio lasciato dal campione del Cep: "Si può avere successo nella vita, si può girare il mondo ed essere conosciuti anche essendo nati in questo quartiere. I nostri alunni sono destinati a un futuro che non si limita al Cep e Schillaci è esempio di questo riscatto sociale e culturale".

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