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CAPU…T DERBY – Cosa rischia la Juve (Special Edition)

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La moltiplicazione dei filoni e dei processi sportivi, l'attesa per il verdetto al Coni e il peso della giustizia ordinaria sul destino dei bianconeri

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

La scadenza dei termini per l'inchiesta sportiva sulla manovra stipendi, le fatture false e le partnership con le cosiddette società amiche aiuterà a fare chiarezza su come la Procura Figc intende impostare da qui in poi il suo approccio alle vicende giudiziarie che riguardano la Juventus. Un'eventuale moltiplicazione dei processi, dividendo la parte relativa alle partnership dal resto, avrebbe l'effetto di un cannone puntato sul club bianconero da qui all'anno prossimo con un effetto domino sportivo ed economico impossibile da quantificare adesso.

Le conseguenze sul sistema

Per capirci: al netto di cosa dirà il Collegio di Garanzia del Coni sui 15 punti di penalizzazione per le plusvalenze, è già poco chiaro se un eventuale giudizio sulle manovre stipendi potrà chiudersi entro questa stagione o ricadrà nella prossima. Figurarci se si deve innestare un terzo filone, magari attendendo anche i riscontri di altre procure della Repubblica come Bologna, Genova e Cagliari che, ricevute le carte di Torino, hanno deciso di provare ad approfondire su alcune operazioni di mercato. Una sorta di "fine pena mai" che finirebbe per travolgere l'intero sistema, dal momento che è poco credibile che si possa continuare a processare all'infinito la Juventus ignorando tutto il contesto in cui le azioni sono avvenute.

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Già la genesi dell'inchiesta Prisma ha mostrato un'evidente disparità tra Torino e il resto d'Italia. I magistrati piemontesi (è scritto negli atti) si sono mossi prima della Consob e di tutto il resto sulla base di articoli giornalistici. Dove, però, si discuteva anche del fenomeno delle plusvalenze patologiche per tutta la Serie A, non solo per la Juventus. Poi, non avendo trovato riscontri penalmente interessanti, sono passati alle intercettazioni a strascico. Ora, dal punto di vista penale sarà un giudice a stabilire se abbiano fatto bene o no. Da quello sportivo è complesso sostenere che si sia garantita equità di condizioni, dal momento che il processo davanti alla Corte (e quelli che seguiranno) sono stati compressi fino all'inverosimile col risultato di punire uno solo a salvare gli altri sulla base dell'assunto che avevano tenuto comportamenti sospetti in maniera solo episodica e in assenza di qualsiasi altro riscontro oggettivo nemmeno cercato dalla Procura di Chiné.

La manovra stipendi è da sempre stata indicata come quella più rischiosa anche dal punto di vista della giustizia sportiva. Vero, però chi sostiene l'accusa dovrà dimostrare che la Juventus si sia garantita l'iscrizione ai campionati truccando i conti, altrimenti si passa a sanzioni amministrative e allora non sarebbe una soluzione da buttare via arrivare prima del tempo a un patteggiamento per risparmiare tempo. denaro e immagine del nostro calcio.

Sulle partnership, invece, bisogna essere chiari: molte di quelle intercettazioni raccontano storie di alleanze di mercato che sono uno dei pilastri del calciomercato stesso. Da decenni. E non riguardano solo la Juventus. Se poi qualcuno ha falsificato i bilanci, e ce n'è la prova, sia chiamato a rispondere di questo. Non di avere "posto in pericolo la lealtà della competizione" come ipotizzano i magistrati di Torino perché Paratici e Cherubini chiedevano un trattamento di favore a Atalanta, Sassuolo o Sampdoria con i quali avevano un pregresso di affari e favori vicendevoli. Cosa che accade ovunque e tra chiunque. Almeno questa parte da bar sport, per favore, risparmiatecela.

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