SCHERZO A CIELO APERTO

CAPU…T DERBY – I cinque euro di Zhang

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Le battute del presidente dell’Inter alla sua festa nascondono un messaggio, ma sono anche un rischio. Ecco perché

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Certamente nel chiedere ai presenti di lasciare un obolo di 5 euro prima di andarsene, raccolta destinata a Piero (Ausilio) “per fare mercato”, Steven Zhang stava scherzando. Clima informale e rilassato, euforia legittima per il compleanno e per il Natale: insomma, chi si è scandalizzato per la scena non ne ha colto il contesto che, come spesso accade, fa la differenza.

La battuta di Steven Zhang non è arrivata così dal nulla

È certamente stato anche un messaggio nella bottiglia lanciato a chi continua a seguire la pista del prossimo e sempre più vicino addio della proprietà cinese, secondo i quali sarebbe impossibilitata a onorare gli impegni presi con Oaktree (scadono nel 2024) e a rilanciare sulla squadra che sta vivendo dal punto di vista tecnico degli sforzi di Marotta e dello stesso Ausilio. Tutto falso, speculazioni.

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Ora, essendo Zhang il proprietario dell’Inter, il contenuto del messaggio non si può ignorare. Sul modo, invece, sarà suo obbligo che alle parole seguano i fatti perché non si riesce ad immaginare un altro presidente di club scherzare così apertamente su un tasto dolente da due anni per il proprio club e il proprio popolo: difficilmente, ad esempio, Moratti lo avrebbe fatto. Dunque, giudizio sospeso per ora. Perché nelle condizioni attuali ci sono momenti in cui non si capisce cosa convenga e cosa no a chi e la linea di confine appare estremamente sottile. La linea dell'autofinanziamento per esempio non è un male in senso assoluto, ma se poi dovesse significare la partenza di più big nemmeno in età così avanzata, avrebbe il sapore di un ridimensionamento più che di un rilancio. E renderebbe insopportabili anche le battute.

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