L'INCONTINENZA VERBALE

CAPU…T DERBY – Il rumore dei nemici

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Giudici passati, presenti e futuri: nessuno dei protagonisti dell'inchiesta contro la Juventus riesce a tacere. Minando alla radice la credibilità del sistema

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Il giudice del collegio del Coni che risponde ai giornalisti parlando della sentenza che a breve arriverà sul tavolo del collegio stesso. E poco importa se non necessariamente il suo, tanto che con un rigurgito di opportunità sceglie poi di fare un passo indietro. I colleghi di altre sezioni che si muovono sui social come ragazzi in libera uscita: uno sberleffo qui, un motteggio da curva lì e per tutti la sottile e inutile giustificazione che trattavasi di scherzi a livello personale e che guai a sospettare una certa incompatibilità col ruolo istituzionale rivestito.

Che vuoi mai...

Quindi il magistrato che si dichiara anti-juventino ed è uno dei firmatari dell'inchiesta contro la Juventus, e poi prova ad andare a spiegare alla gente che non c'è nessun retropensiero da fare, che la professionalità di un professionista come lui non si può discutere per qualche battuta scappata in clima goliardico, che tutto va contestualizzato e non bisogna essere giustizialisti.

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Ora, ultimo in ordine di apparizione, il giudice della corte federale che ha spedito la Juve a meno 15 e che agli studenti dell'Università del Salento (ovviamente precisando che non voleva affrontare il caso Juve, sia mai) ha spiegato i cardini della giustizia sportiva. Ha argomentato che la tempestività viene prima di tutto, mentre "la certezza assoluta (della prova ndr) comporterebbe un rallentamento del procedimento" e che "il principio di lealtà" va interpretato "come una clausola in bianco", che i giudici dello sport "possono riempire configurando come violazione una condotta che non risulta autonomamente come fattispecie di illecito disciplinare". Non il massimo per chi, muovendosi su tali principi, ha inflitto una pena, con ricadute da centinaia di milioni di euro, a un'azienda e chissà cosa altro potrebbe fare in futuro prendendo in mano altri capitoli della stessa inchiesta.

C'è un enorme problema di incontinenza verbale intorno alle vicende processuali (sportive) della Juventus. Enorme perché, al di là del merito su cui dovrebbero esserci giudici terzi ad esprimersi - possibilmente cercando prove solide e non solo rapide -, ogni volta che uno dei protagonisti di questo teatro apre bocca mina alle fondamenta la credibilità del sistema. Un pezzo alla volta. Inesorabilmente. E il guaio è che nessuno sembra capace di stare in silenzio...

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