RESTA IN PRIMO PIANO TANTA SUPERFICIALITA'

CAPU…T DERBY – Il VAR contro la Juventus

LA JUVENTUS E IL VAR
Le mancate scuse di Rocchi riaccendono il dibattito sul pasticcio dello Stadium, compresa la gara a capire chi sia stato favorito (o no) dalla tecnologia

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

La mancata assunzione di responsabilità da parte del designatore Rocchi per il pasticciaccio di Juventus-Salernitana e del gol (buono) cancellato in extremis in un crescendo di errori, ha avuto come conseguenza il riaprirsi del dibattito sulla questione arbitrale giusto alla vigilia del ritorno del campionato. Rocchi ha sostanzialmente ribadito che allo Stadium ha sbagliato chi non ha messo a disposizione l'immagine giusta e stop.

Errore enorme dal punto di vista comunicativo

Perché è vero che in quei concitati minuti c'è stato anche questo (ed è stato chiarito che si è trattato di mancanza umana visto che i protocolli prevedono che si tenga sempre e comunque un'inquadratura larga), ma è altrettanto pacifico che anche Var e arbitro hanno agito con superficialità e la catena degli errori e delle omissioni è stata molto più lunga del semplice cameraman in turno quella sera. Invece no, la scelta dell'AIA è stata arroccarsi dietro la spiegazione tecnologica e non accettare il confronto su quella umana. Tra l'altro senza completare l'operazione chiarezza: l'audio dei dialoghi arbitro-Var è tuttora coperto da segreto nemmeno se si trattasse di scottante materiale di Stato.

CAPU…T DERBY – Il VAR contro la Juventus- immagine 2

Tra i danni collaterali del pasticciaccio brutto dello Stadium (e della mancata assunzione di responsabilità) c’è anche che per giorni si sia dibattuto sulla classifica meno utile di sempre. Il riferimento è alla statistica sugli interventi Var a favore o sfavore di ogni squadra dal 2017 a oggi, una specie di masturbazione mentale in cui il tifoso medio rischia di perdere di vista cosa gli convenga o non convenga sostenere nelle accese discussioni da bar sport.

Racconta la classifica che la Juventus è stata la squadra con il maggior numero (44) di review a sfavore, interventi in cui il Var ha ribaltato una decisione favorevole. E quella con il saldo peggiore (-21) tra negative e favorevoli. E che tra le grandi il Napoli si trovi esattamente nella parte opposta della forchetta: 22 contro e 41 a favore con saldo +19.

Ne è nato un dibattito su chi fosse penalizzato e chi favorito dagli ufficiali di gara (tutti) che notoriamente, per il solito tifoso medio, sono per definizione personaggi poco affidabili e certamente al soldo del nemico. Uno spettacolo surreale in cui i protagonisti, inconsapevolmente, si sono rinfacciati a vicenda la stessa accusa e la stessa difesa. Gli uni sostenendo che se hai 44 interventi contro significa che il Var ce l’ha con te, mentre a stretto ragionamento si potrebbe sostenere che abbia corretto 44 favori impropri di campo. Gli altri sbandierando le 41 revisione a favore come la conferma di essere dei perseguitati dal sistema, dimenticando che un pezzo del sistema siede nella sala Var e che quindi il discorso non regge dal punto di vista logico.

La morale è che il Var – benedizione per il calcio dal momento che cancella la quasi totalità degli errori, ma merita di essere trattato meglio dai diretti interessati – non è di destra né di sinistra. Non è stato, cioè, introdotto per "impedire alla Juventus di vincere gli scudetti" (cit) e nemmeno per favorirla a discapito degli altri. Semplicemente esiste perché era ora di fare un salto avanti nel futuro. Poi con calma arriveranno anche i tifosi del bar sport.

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