LA REGOLA E LA COMUNICAZIONE DELLA REGOLA

CAPU…T DERBY – Juve-Napoli in tempo di recupero

CAPU…T DERBY – Juve-Napoli in tempo di recupero - immagine 1
La novità introdotta al Mondiale non mi piace. Ecco perché

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Immaginate una sfida tra Juventus e Napoli, decisa al minuto 105 ma non dei supplementari, magari con una chiamata Var di quelle su cui si discute per mesi. Anni. O proiettate la stessa cosa su un derby di Milano, su un Inter-Juve e così via, a piacimento. Senza che nessuno sappia veramente perché il tempo di gioco sia stato prolungato di 10, 12 o 15 minuti esattamente come sta accadendo al Mondiale in Qatar dove la Fifa ha deciso di aprire la crociata contro i ritardi trasformando il calcio in uno sport in cui c'è il tempo effettivo ma non si può dire.

Decisamente no...

Ecco, il nuovo modo di interpretare il conteggio al 45' e al 90' non mi piace e la ragione è che si concede all'arbitro e ai suoi assistenti l'ennesimo carico di discrezionalità. E non per decidere se un contatto è troppo forte o troppo lieve per assegnare un calcio di rigore - in fondo succede così dalla nascita del gioco del pallone -, ma per determinare alla radice quanto deve durare una partita. E, più in generale, il campionato di una squadra perché la somma di tanti tempi supplementari occulti diventa a sua volta un pezzo di stagione in più o in meno vissuta in campo.

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Non se ne sentiva la necessità, ad essere sinceri. Sarebbe stato sufficiente dire che in caso di check Var (quelli silenti dove tutti restano sospesi ad attendere il verdetto) o, a maggior ragione, di review al video tutto il tempo viene recuperato. Senza toccare il resto, ormai metabolizzato dai tifosi di tutto il mondo. Invece no, prepariamoci a una nuova stagione di veleni qualsiasi sia la scelta che sarà fatta in Europa dopo questo strano Mondiale nel deserto. Se i nostri arbitri si adegueranno ci saranno polemiche a non finire e anche la certezza che fin qui si è giocato senza applicare fino in fondo una regola che esiste. Se non lo faranno, qualcuno potrà legittimamente chiedersi perché viene privato di un pezzo importante di partita. Urge che Rocchi, l'AIA e la Uefa dicano in fretta e con chiarezza come vorranno comportarsi per il futuro.

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