CAPU…T DERBY – Tempo scaduto

di Giovanni Capuano -

Troppo poco. Non più di una ventina di minuti nel primo tempo e qualche fiammata nella ripresa. Poi i soliti difetti e il nulla che rischia di sigillare in negativo la stagione della Juventus anche se siamo solo a metà settembre. Per carità, come in tutte le altre occasioni si possono sollevare mille obiezioni, tentativi di spiegazione e qualche alibi. Si può tutto, ma sarebbe più ragionevole ammettere che la china presa dai bianconeri è ormai oltre la soglia dell'allarme e che si è pericolosamente vicini al momento della richiesta di assumersi le responsabilità da parte dei protagonisti.

#AllegriOut

Nel mondo juventino spopola l'hastag #AllegriOut. Maurizio Arrivabene ha risposto ironicamente a un tifoso che lo evocava, che chi manda via l'allenatore da 9 milioni all'anno fino al 2025 si deve prendere poi la briga di pagarlo e garantire uno stipendio anche al successore. Un modo elegante per spiegare che Allegri non si tocca ma, allo stesso tempo, un discreto autogol. Perché oggi nell'elenco di quelli cui chiedere conto del disastro di settembre Max si trova in cima e perché il matrimonio per interesse (o per impossibilità di separarsi) è il peggiore dei modi di convivere.

E' possibile che quella di Arrivabene fosse solo una battuta. E' certo che il tempo per le spiegazioni, i richiami alla calma e le risposte stizzite a chi obietta sulla bontà delle partite della Juventus e su un processo di crescita invisibile è definitivamente finito. Il Benfica non è il PSG e la sfida dello Stadium non era importante ma decisiva. E' stata bucata così come quella con la Salernitana, al netto del casino sul fuorigioco fantasma su cui si è costruito il racconto del post gara dimenticando tutto il resto. Tempo finito, alibi pure. E non è detto che un contratto, per quanto blindato, debba essere necessariamente per sempre.