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Epicità allo Stato Puro

Madrid diventa Sparta, il Cholo come Leonida alle Termopili

Vincenzo Bellino
Vincenzo Bellino Redattore 
Atletico-Real Madrid è la sfida eterna tra resistenza ed impero, tra chi prova ogni volta a riscrivere la storia storia e chi invece ha fatto del dominio un'habituè
00:42 min

Se fosse un film, il derby di Madrid tra Real e Atletico sarebbe senza dubbio “300”, l’epopea della resistenza impossibile, del coraggio oltre ogni limite, della sfida tra chi domina la storia e chi non smette di volerla ribaltare.

Da una parte i Blancos, un impero che avanza con la forza dei numeri, con l’orgoglio dei 123 trionfi già inflitti ai colchoneros, un esercito che pare invincibile, abituato a piegare i rivali come se fossero soltanto tappe di un cammino destinato alla gloria.

Dall’altra l’Atletico di Simeone, i 300 delle Termopili, quelli che non hanno paura di guardare negli occhi un avversario più grande, più potente, più vincente, perché nella battaglia ciò che conta non è la grandezza dell’armata, ma l’intensità con cui si combatte.

Atletico-Real Madrid, il Metropolitano come le Termopili

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Al Metropolitano, ogni derby diventa una gola stretta, una montagna da difendere o da scalare. Qui, tra il Calderon e la nuova casa colchonera, il Real più di una volta ha conosciuto il sapore amaro della sconfitta, ha visto incrinarsi il suo mito davanti al fuoco di una torcida che non conosce resa.

E adesso, con un Atletico ferito, altalenante, nove punti dietro un Real capolista solitario, lo scenario somiglia a quello del film: un manipolo di guerrieri costretto a respingere l’avanzata di un esercito sconfinato, con il solo aiuto della propria fede, della propria rabbia, della propria appartenenza.

Simeone come Leonida: sfida all'Impero Real

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Simeone è Leonida, il condottiero che non parla di bellezza o di poesia, ma di sacrificio e di resistenza. I suoi uomini sanno che il Real è la squadra che li ha colpiti più di ogni altra, quasi a voler ribadire la legge del più forte. Ma il valore di una battaglia non si misura solo nel numero delle vittorie, ma nell’impatto che essa lascia sulla memoria di chi la vive. Ogni contrasto diventa uno scudo alzato, ogni ripartenza una freccia scagliata, ogni gol una fenditura nel petto del gigante.

Il Real, con la sua aura di invincibilità, potrebbe allungare ancora la distanza e issarsi definitivamente al livello degli dei, mettendo sullo stesso livello colchoneros e Athletic Bilbao nella classifica dei rivali più piegati.

Ma se la storia di questo derby ci insegna qualcosa, è che l’Atletico non arretra, non indietreggia, non si inginocchia. Quando i riflettori si accendono e la città si ferma, non conta più il numero delle coppe, non conta il passato glorioso, non contano i 123 trionfi: conta il presente, conta l’epica, conta l’orgoglio di difendere un muro rosso e bianco contro l’onda blanca.

Per 90' Madrid diventerà Sparta perché il calcio, come il cinema, vive di pathos, di storie che travalicano i numeri, di sogni che si trasformano in realtà come quello che il pubblico del Metropolitano spera di realizzare per entrare, ancora una volta, nella leggenda.