LAZIO E INTER IN SALVO...

ORDINE DEL…GIORNO – Emendamento salva-calcio: non è equa competizione

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Le regole cambiano in corsa...

Redazione DDD

di Franco Ordine -

Lo chiamano il “salva-calcio” ma non è esattamente così. Si tratta dell’emendamento presentato da Claudio Lotito di Forza Italia che consente ai club di serie A (più quelli di B e Lega Pro) di diluire in 60 rate, distribuite in 5 anni, il macigno delle tasse arretrate, sospese durante la pandemia.

In salvo dalle tasse

Il calcio riceverà trattamento identico a quello usato per le altre aziende: e cioè pagherà un surplus del 3% quale interesse di mora, dovrà versare subito le prime tre rate, il debito sarà estinto solo con l’ultima rata e infine basterà saltare un solo pagamento per ottenere l’annullamento del beneficio. Matteo Renzi, tra i primi, ha alzato la voce contro questa scelta del governo. Qui non interessa il dibattito politico. Interessa invece la ricaduta calcistica, sportiva.

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Chi aiuta questo provvedimento? Esteso a tutti i club di Serie A sembra una sorta di aiuto a pioggia. Invece basta consultare la tabella dell’agenzia delle entrate per capire. In testa alla classifica delle tasse da pagare c’è l’Inter con 50 milioni, seguita dalla Lazio con 40 milioni, in fondo c’è il Milan con 10 milioni. Il punto è questo: chi ha accumulato questo debito, nel recente passato, ha rispettato l’equa competizione nei confronti di altre consorelle che invece hanno regolarmente o quasi versato l’Irpef sugli stipendi dei calciatori? La risposta è scontata: assolutamente no.

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