di Roberto Dupplicato -
L'ENNESIMO MISTER A RISCHIO
TACKLE DURO – Il derby dei media su Allegri attaccato dagli juventini
Farebbe addormentare pure i pischelletti house che vanno ai rave. Stiamo parlando della Juve di Max Allegri, un concentrato di noia e tattica che non diverte nessuno se non mister gabbione, che poi chiama i suoi amici al telefono per vantarsi di non aver concesso nulla a Gasperini in casa. Max fa godere chi non tifa Juve e fa arrabbiare i bianconeri, alla terza stagione di minestra riscaldata il sapore di Scudetto è vecchio di un lustro, mentre per la tanto reclamizzata FINALE DI GEMBIONS siamo ormai al decennale.
E nel frattempo è cambiato il calcio
Non i suoi commentatori che vogliono la squadra rivolta all’attacco come dice Sacchi, qualche piccola regola è cambiata ma una cosa è certa: giocare a non prenderle, cioè non giocare, ti può salvare una volta ma ti condanna sul lungo periodo: e infatti, anche per le colpe in campo la Juve di Max è fuori dalle coppe. Dopotutto il 60% dei 10 punti di penalità Max li ha persi col Monza, quindi è più che responsabile del flop in campionato. Certo, stasera se l’Inter non batte il Benfica per Inzaghi si mette male: non peggio ma comunque non bene. E la settimana scorsa è stato Garcia a dover affrontare le tempeste della critica partenopea. Con lo spogliatoio diventato Napol-veriera e il caso Osimhen. E prima ancora era stato Pioli a rischiare la panchina sui giornali. Per non parlare di quanto sono giustamente criticati Sarri e Mourinho a Roma.
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In tutto ciò Allegri non ha neanche una classifica brutta, sabato sfida il Torino in quello che è il derby più sottotono della storia del calcio, dove il risultato non è mai incerto e quelli del Toro non fanno neanche un fallaccio sul 5-0 per gli altri. Non avete letto un invito alla violenza, ci mancherebbe: ma è giusto per dire che nei derby puoi sempre buttarla sull’ardore e il Torino non sembra un 11 pieno di passione. Ai tifosi non piace sentir parlare di quarto posto e hanno ragione: se in panchina avessero qualcuno capace di inventarsi qualcosa potrebbero sognare lo Scudetto, e invece rimpiangono Lukaku.
Vlahovic però non è da meno, è che Max non lo sa sfruttare e anzi lo pungola continuamente, senza aver capito che i ragazzi di oggi sono diversi da quelli che frequentava lui al porto di Livorno. Ma il calcio è semplice, no? E quindi alla Juve basta vincere uno scontro diretto per risalire in classifica e pensare al tricolore, è possibile ma deve dare un’accelerata. Adani dice che ha l’effige dell’avvocato Agnelli che gli chiede di dire la verità, sulla Gazzetta leggiamo che la Juve provinciale non piace ai tifosi, che è in regressione. Vero, ma pur sempre a 4 punti dalla vetta, attenti al graffio di Max.
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