HASHTAG E INTERVISTE INCROCIATE

TACKLE DURO – Il derby dei media su Allegri e Inzaghi a rischio esonero

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Le sconfitte in campionato e il rischio di uscire ai gironi di Champions, i due hanno altri due anni di contratto ma si riflette se tenerli non sia più rischioso

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Smentite, conferme, restano, partono, ma chi li sostituisce, pissi pissi bau bau, Tudor, Tuchel, Zenga, Montero, Georgatos, Centofanti. Sta succedendo di tutto e se ne sentono di tutti i colori ma in questo momento è chiaro che i destini sulle panchine di Inter e Juve di Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri sono messi in discussione. Servono risultati, servono subito, la classifica piange ma la sensazione è che il peggio possa ancora venire. Due situazioni diverse che potrebbero avere soluzioni uguali, con lo juventino che rischia di più. La Gazzetta racconta di come la società gli abbia imposto un capo preparatore atletico al di sopra del suo staff. Non il Massimo per Massimiliano.

Manca la squadra o mancano le certezze?

Dopo l’amarezza con la Salernitana e il patapumfete col Benfica La Stampa e La Repubblica erano partite venerdì con l’ultimatum datato 13 novembre, Allegri per restare dovrò passare i giorni di Champions e restare attaccato al treno Scudetto. Ma serve fare 6 punti nelle prossime due partite e vincere in Portogallo, non una cosa facile per chi si è fatto battere dal Monza senza tirare in porta mezza volta. Sabato Allegri a Sconcerti ha detto “mi manca mezza squadra”, ma il giorno dopo su La Repubblica c’è stata la replica da fonti interne al gruppo: “No, mancano certezze”. E si torna sui cambi, come quello fra Di Maria e De Sciglio, come quello Fagioli-Milik che ha scatenato el Fideo, che poi ha dato una gomitata a Izzo sotto gli occhi dell’arbitro. Un gesto plateale che gli costerà uno stop di due turni, cioè “non contate su di lui”.

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Simone Inzaghi traballa in panchina, non fosse altro perché dopo tutti i calci che gli ha dato Bastoni quel seggiolino della Dacia Arena starà ancora vibrando. Qualcuno nota che il nuovo team manager Ferri fosse lì accanto ma che non abbia agito. Oriali intervenì con Lautaro quando Conte gli urlò “fenomeno!”. Eccetera. Poi si stemperò con la scena della boxe, però le cose non sono più come un tempo, e ora Inzaghi in un sol colpo sembra aver perso la presa sul gruppo. Mai si era visto un allenatore cambiare due giocatori perché ammoniti. E il web si è scatenato, col pensiero più dolce e dominante era “trasmette insicurezza alla squadra”. Bobo Vieri ha detto: “Io non uscivo al trentesimo perché ammonito o spaccavo lo spogliatoio”. Cassano dice che se Inzaghi va ai microfoni a dire “è colpa mia” ma poi toglie Bastoni e Mkhitaryan in realtà sta scaricando sui calciatori le responsabilità mediatiche.

Anche il Milan ha perso, ma col super Napoli di questa fine estate. Certo, in casa e subendo un po’, ma giocando, combattendo e sbattendo sui legni. Una squadra viva che segue i dettami del piolismo, prova ne è lo splendido gol fatto sull’asse CDK-Theo-Giroud. Il talento belga ha “perso” il confronto col fenomeno georgiano del Napoli, ma la sua crescita appare lenta ma costante, e il popolo rossonero non lo boccia, anche se su Tuttosport si legge “è poco concreto”. Spalletti gongola, la sicurezza fuori da San Siro latita, Mourinho si prende un rosso, Sarri si lamenta di un germe e poi strapazza la Cremonese, Mancini dice che in attacco siamo messi maluccio…

Allegri ha un contratto oneroso e a Inzaghi lo hanno appena rinnovato, ma resta da capire se l’assenza di sostituti all’altezza possa reggere ancora, mentre si sfoglia la margherita dei nomi. Sui giornali di oggi si pensa all’azzurro ma, si sa, la pausa lascia campo a ipotesi e pensieri, specialmente sulla carta stampata, che poi a cascata influenza tutto il dibattito su radio e tv, e si riflette pure sul web e sui social. Orienta. La Bobo Tv si scatena contro i cattivi risultati di Allegri, ci sono i rimpianti come Bentancur ma non solo “Vlahovic mi fa tenerezza” dice Cassano. Bonucci è finito in panchina col Monza, scelta strana quasi come la doppia sostituzione di Inzaghi. Tuttosport lunedì titolava “prigionieri di Allegri” e oggi fa i conti “80 milioni” mentre per Inter e Inzaghi siamo alla resa dei conti. La Gazzetta li metteva in prima “sotto accusa” e oggi continua: Inzaghi dice "l'Inter è con me", per Allegri siamo alla "fiducia a tempo". Il Corsport oggi parla di “panchine a rischio”. circola l'hashtag Stadium vuoto. Mala tempora.

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