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TACKLE DURO – Il derby dei media su chi è il vero demone tra Allegri e Inzaghi

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Il “demone da Piacenza” ormai è il soprannome di Inzaghi sdoganato su Sky da Matteo Barzaghi e su Dazn, ma lo Juve twitter insorge: è il nostro modo di chiamare Allegri, il vostro è un soprannome di cartone. E Mazzarri un tempo cucinava,...
Redazione Derby Derby Derby

di Roberto Dupplicato -

Ci avete rubato il soprannome, eravamo noi a chiamare Allegri il Demone, lo stregone o il demiurgo del caos da Livorno. La denuncia corre sui social e arriva dai tifosi bianconeri, che effettivamente si rivolgevano ad Allegri chiamandolo in modi del genere, per esaltare il suo non gioco camuffandolo da epica sportiva. Ci sta. È un modo di dire usato anche a Napoli sia per De Laurentiis che per Spalletti, ma è stato dedicato anche a Mazzarri dopo aver battuto l’Atalanta all’esordio. Non certo dopo averne perse tre con Real, Inter e Juve.

E poi...

Poi l’ha usato anche l’Inter Twitter e il suo capitano Enzo, personaggio ligure e misterioso, che twitta con la foto di Milito e pare essere l’occhio di Sauron di un grande giornalista in incognito. Chi lo sa. Così Barzaghi dopo il 3-0 all’Udinese gliel’ha chiesto, da lì è stato ormai cerficitato. Simone Inzaghi è il Demone da Piacenza. “Demone” si può usare anche ironicamente: prendi una foto di Filippo Inzaghi mentre ne prende tre con la sua Salernitana e scrivi “cosa sta combinando questo Demone?”. Ti strappa una risata, dai! Ovviamente se tifi Salernitana no, non ti fa ridere.

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Inzaghi è un cognome importante nel calcio italiano: Simone a livello di soprannomi era “Inzaghino” quando si è affacciato in Serie A dopo che suo fratello aveva già fatto la storia. Demone è un modo di dire che racchiude qualcosa di mistico, trasuda stima e ammirazione. Ma non è come dire “Mio Padre” a qualcuno. Quando sui socia dice “mio padre, mio fratello, mio zio” l’attestato di fiducia è totale: un gradino superiore a Demone.

E se c’è una tifoseria che dedica questo modo di dire da social al suo allenatore è il Roma Twitter. All’indomani della poco giallo e doppio rossa serata con la Fiorentina, Josè da Setubal ha postato alcune foto, tra cui quella di un’entrataccia di un viola subita da uno dei suoi e sui social tutti i lupacchiotti si infiammano condividendo “a prova daaaa sudddditanza psicologgggica”. Si piagne, si frigna, e si provano i mind game, visto che per ora la lotta per il quarto posto è bella viva tra Napoli, Roma, Fiorentina, Atalanta e Bologna. Un’ammucchiata per il Corsport. Che non vede la Lazio di Sarri, che rimane spesso senza benzina.

Al terzo posto c’è il Milan ma sono lontani i tempi di “Let Pioli Cook”. Modo di dire in voga lanciato dal presidente del Milan tuidah, Statuto, che a sua volta lo ha preso dal rapper Lil B. Lo si diceva quando “Mr 19° scudetto con tatuaggio” faceva magie col Milan, come a dire “lasciategli fare quel che sa”. Tempi che oggi sembrano lontani visto che il diavolo è a -9 dall’Inter e per l’emergenza è stata costretta a richiamare Ibra, oggi come allora dopo una batosta con l’Atalanta. “Ormai è un format. Il Milan perde a Bergamo e arriva Ibra con il mantello da super eroe. IZ” twitta Monica Colombo del Coserà. Ritorno al futuro, ma questa volta non torna per giocare l’importantissima sfida Champions di domani sera. Da vincere per non salutare la competizione che il diavolo ha nel DNA.

Sulla Gazza leggiamo che è tornato Ibra il SalvaDiavolo ed è dello stesso avviso Tuttosport che parla di Ibracadabra il SalvaMilan. Sul Corsport c’è l’apertura per Osimhen pallone d’Oro africano e con Mazzarri a caccia degli ottavi. Speriamo che Mazzarri cucini bene… come un demiurgo del caos.

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