RISPETTO, DOPO LE ELEZIONI...

TACKLE DURO – Il derby dei media su De Laurentiis e lo Scudetto degli onesti

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Vigilia pepata della sfida di Champions contro l’Eintracht, finita la campagna elettorale la “politica” ha smesso di difendere la Juve e Dela vuole togliere all’Inter pure lo smoking bianco

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

Quando De Laurentiis parla di “squadra più onesta” pensi subito a Materazzi con lo smoking bianco per lo Scudetto di calciopoli e al 2018 con i 91 punti del Napoli di Sarri, quello che va a vincere a Torino e che perde lo Scudetto in “albergo” mentre guarda Orsato non espellere Pjanic in quel famoso Inter-Juventus di fine aprile. Un tricolore morale a Napoli pensano di averlo vinto, magari ci sará una verità postuma e l’albo d’oro sarà rimpinguato, ma per ora restano sospiri, rimpianti e tanta incredulità per quanto accaduto.

Lui lo dice dalla Germania per la Champions e manda messaggi trasversali ad Agnelli: “Vi state eccitando per un Napoli che è stato sempre molto competitivo”. Dice prima dell’affondo che viene recepito anche senza esplicitare il mittente, tanto non serve con la giustizia sportiva che ha già dato 15 punti di penalizzazione in classifica ai bianconeri. Qualcuno dice che in queste settimane la politica si sia mossa per far togliere questa penalità, ma bisogna vedere se fosse propaganda sbandierate per le regionali, visto che il Ministro dello Sport…

Abodi sulla “giustizia” sembra aver cambiato idea… 

“Serve rispetto anche verso chi ha fatto scelte sane", ha detto il numero uno dello sport italiano tutelando tutte le altre squadre della A e non sul club di Andrea Agnelli, certificando che è un certo buonismo era da ascriversi a un clima da votazione. "La parola rispetto - dice Abodi - è spesso trascurata. Oggi è necessario rispettare le sentenze e l'indipendenza dei giudici". Ciao ciao al supporto ad Agnelli, siamo nel mood “chi sbaglia paga” e ci sono 14mila pagine di indagine molto, molto dettagliate e piene di intercettazioni, foglietti e conti che non tornano.

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DeLa stuzzica Agnelli soprattutto perché lui oggi è in Champions mentre la Juve giovedì affronta il Nantes in Europa League, che gli ha pure imposto il pari a Torino, sguinzagliando nervosismo e cattivi pensieri di Max che, probabilmente per la prima volta nella sua seconda volta, ha visualizzato il terzo esonero della carriera, il secondo sulla panchina della Juve e, anche per questo e dopo le polemiche con Sky, in prima sul Corriere leggiamo che Max “sente il rumore dei nemici, censurato anche da Bergomi e Costacurta”. 

La sfida del Napoli ai campioni di Europa League si porta dietro più rischi di quella della Juve ai francesi, tredicesimi in classifica nella Ligue 1. Spalletti sfida il collega 48enne Glasner e punta su Osi e Kvara. Però il Napoli in Italia ha il vento mediatico in poppa, il suo presidente sfotte un po’ e accarezza l’idea di vincere la Coppa dalle grandi orecchie (retrò ma bello da leggere). Non ci riuscirà e deve stare attento per scrivere la storia e andare ai quarti, ma il suo presidente attacca ora visto che da stasera in caso di sconfitta il mood può cambiare e c’è da stare “schisci”.

Il tutto mentre il Milan ha battuto il Tottenham, mentre le romane e l’Atalanta sognano la Champions in volata in A, scenario possibile proprio per la mazzata in classifica alla Juve, che a marzo potrebbe avere il più alto verdetto del Coni sulla questione plusvalenze, ma che potrebbe avere anche un’ulteriore mazzata sulla questione della #manovrastipendi. È inevitabile che De Laurentiis si prenda qualche rivincita verbale, ma certo è che se la questione Osimhen si complicasse queste dichiarazioni potrebbero essere un autogol.

Tuttosport apre con la coppia Chiesa e Di Maria, perché se anche in Francia dovessero fallire saremmo di fronte a un tracollo totale, nel club la Juve sogna Massara da soffiare al Milan come dirigente, magari per ripartire con uno che sapeva imitare Mughini e farci ridere. Non come l’originale che a controcampo nel 2006 disse a chi accusava la Juve “91 punti, teste di ca**o”. Come a ricordare che non puoi togliere uno Scudetto a chi ha fatto 91 punti che, per ironia della sorte, sono quelli del Napoli di Sarri nel 2018: capite perché DeLa sia ancora arrabbiato?

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