E THEO SFOTTICCHIA DUMFRIES...

TACKLE DURO – Il derby dei media su Fonseca che batte Inzaghi

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Il Milan vince il derby e il suo morale s’impenna, l’allenatore portoghese reagisce alla grande e batte Simone nonostante lui guidi l’Inter da 4 stagioni
Redazione Derby Derby Derby

di Roberto Dupplicato -

Una squadra cinica avrebbe vinto 4-1 e aperto la crisi Inter, alla fine il Milan vince lo stesso, rompe il filotto di vittorie dei rivali e riporta l’entusiasmo in città, visto che l'ambiente si era ingrigito nella barba incolta dell’allenatore e nelle smorfie dei campioni. Credere che sia già tutto risolto forse è un errore, vedremo se qualcuno lo commetterà. Il Milan ora ha il miglior attacco della A con 11 gol e Fonseca può godersi le sue pastel de nata nello spogliatoio. Forse la pace è fatta, se mai c’era stato un litigio, anche se dopo la scena del cooling break a Roma qualcuno aveva malignato di spaccature: plausibile.

Fonseca era arrivato al derby con il volto segnato dal clima da ultima spiaggia

E non perché si era nel primo weekend post estate "non mi importa di quello che dite" ai giornalisti in conferenza, ma non per spocchia, per autodifesa. Ha gli stessi punti dell’Inter, in 5 gare ha mandato in gol 9 giocatori diversi e si gode un Pulisic in versione superman: l’acquisto più sottovalutato della Serie A contemporanea. Lo davano per finito, se continua così è un uragano. Inzaghi invece non riesce a sfruttare i suoi e tiene Taremi in panchina fino alla fine. Ci siamo persi il principe di Persia.

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Inzaghi ha sbagliato più di qualcosa e, al quarto anno alla guida dei nerazzurri, è oggettivamente insufficiente partire in campionato con 2 vittorie su 5 gare e con un solo punto raccolto tra Monza e Milan. Perde il derby nonostante Leao abbia graziato l’Inter in almeno un paio di occasioni, ma subisce il Milan sin dall’inizio perché forse non ha preparato al meglio la gara da un punto di vista mentale e nel finale sbanda con imbarcate centrali del Milan, tattica completamente saltata. Fa giocare poco Zielinski, e quando mette Asslani lascia il campo agli avversari, che alla fine il gol lo trovano.

Sul web si scatena il parapiglia anche perché ora non c’è la Champions né un turno infrasettimanale per far dimenticare in fretta il gol di Gabbia, e così le colpe di Simone sono in ballo. La foto di Dimarco che guarda Gabbia festeggiare sotto la sud fa il giro dei social. Theo che sfotte Dumfries fa godicchiare il Milan twitter, Pulisic che zittisce San Siro ha acceso il diavolo. Dall’altro lato non è la sconfitta di un singolo giocatore ma è la sconfitta di Inzaghi. Su di lui si dice che lo voglia lo United, quando cerchi “chi” lo dice ti rispondono “i media inglesi”, non meglio identificati, o forse tutti insieme in coro. Ah, quanto ci si diverte col calciomerato.

Inzaghi può pure salutare l'Inter ma nel 2025 ha l’obbligo di vincere lo Scudetto, visto che Marotta gli ha dato la rosa più forte della A: invcece ha perso un derby dove si era presentato con più esperienza e una squadra più forte, si è fatto “fregare” da Fonseca che ha messo Morata con Abraham e si è difeso attaccando.

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