NEL 2006 LA LORO PRIMA SFIDA

TACKLE DURO – Il derby dei media su Messi contro Modric e tanto poi vince Mbappé

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Stasera la semifinale fra due leggende del calcio che si sono incontrati per la prima volta nel 2006: dopo l’esultanza con l’Olanda tutti tifano Croazia, ma tanto alla fine vince la Francia

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

16 anni dopo sarà una volta per tutte. Non si comincia mai un pezzo con un Numero ma in questo caso è giusto rovesciare le regole per omaggiare due artisti del pallone che hanno inventare traiettorie nuove e linee di passaggio impossibili, manco in un quadro di Chagall. Vedono ciò che ad altri è impedito e sognano una coppa che, alla fine, non può che finire in mano francese. Maledizione. Gli argentini si sono guadagnati le antipatie del pubblico italiano perché avrebbero provocato gli olandesi dopo la lotteria dei rigori. Poco importa se gli olandesi avevano picchiato come fabbri e avevano provocato tanto quanto.

L’ondata di moralismo non ha risparmiato Messi

Ignorate tutte le storie con Van Gaal e il Topo Gigio per Riquelme. Nulla è stato perdonato gli argentini che adesso stanno antipatici al popolo del moralismo mainstream. Gli uomini di campo ovviamente hanno capito benissimo che quella dell’Argentina è stata soltanto una reazione da campo, appunto. Ma sicuramente quello che può fare la differenza è il centrocampo della Croazia, e non il tifo dei gufi italiani. Insieme a Modric ci sono Brozovic e Kovacic. Leo ha una difesa da zona salvezza in A e un centrocampo che si appoggia tutto su Enzo, troppo giovane per non rischiare di pagare pegno all’emozione.

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La prima loro sfida internazionale risale al 1' marzo 2006, esordio del croato in amichevole con l’Argentina. Maglia 14 Luka, 19 Leo. Quando sulle loro spalle il numero 10 è una diretta conseguenza del genio che hanno nei piedi. Due numeri 10 che tatticamente più diversi non si può ma che hanno in comune fisico e tecnica: poi mancino Leo, ambitutto il madrileno. Entrambi vice campioni del mondo con un pensiero e un incubo di nome Kylian. Perché Deschamps vincerà la seconda coppa del Mondo come Pozzo, coi galletti che alzeranno la cresta con tre stelle sul petto. Roba che se i rigori di Berlino ci fossero andati storti, ci avrebbero mangiato un secolo di vantaggio in 25 anni. Ci sarebbe rimasto solo il lusso di aver vinto la Rimet, ma è un prestigio che presto apprezzeranno in pochi. Menomale, va.

Mondiali storici per l’Africa, col Marocco eletta squadra delle minoranze. Il Rocky Balboa del calcio, speriamo vinca come nei film contro questa Francia che ricorda Ivan Drago. Ma non succederà. Grazie a Stramaccioni, Adani e Nela per aver svolto un ottimo compito da seconde voci, come deve festeggiare la Rai per gli ascolti delle partite e del Circolo dei Mondiali. Ci siamo divertiti, ci divertiamo stasera con la M di Mondiale che è anche quella di Messi e Modric.

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