TACKLE DURO – Il derby dei media su Spalletti che sa usare Chiesa meglio di Allegri…

di Roberto Dupplicato -

Spalletti ha portato la nazionale italiana agli Europei senza passare dagli spareggi, e già questa è una notizia che ha del miracoloso, visto che un anno e mezzo fa a Palermo con la Macedonia era stata amara, visto che ci trovavamo fuori dal Mondiale per la seconda volta di fila. In estate invece difenderemo il titolo di campioni d’Europa in Germania, ed è ovvio che quando l’Italia arriva a una fase finale di un qualunque tipo di torneo tutto può accadere, noi per primi lo sappiamo: visto che abbiamo un Europeo in bacheca che ancora non ci riusciamo a spiegare.

Sui giornali i titoli sono Eccoci e Andiamo

Anche Gigio Donnarumma alla fine è contento ed euforico, è risultato molto empatico con i pochi tifosi presenti in Germania, è lui che è un paese a Parigi, avrà sentito il calore italico e ricordato la bellezza di quando potevo andare a San Siro senza essere fischiato. “Ci andremo per vincere”, dice Zizo. Al sorteggio del 2 dicembre saremo probabilmente in un gruppo di ferro visto che siamo in quarta fascia, è possibile essere in quarta fascia per una squadra campione in carica?! Ce lo dovete spiegare, cari amici del ranking!

E poi c'è lo splendido dibattito su Chiesa, visto che dopo il 5-2 alla Macedonia di venerdì scorso, Federico è andato ai microfoni e ha demolito ogni tipo di concetto calcistico proposto da Massimiliano Allegri in questi ultimi 15 anni. Spalletti se lo gode e lo ha paragonato a Sinner, il partito di chi va al Max dice che però Sinner diventerà il numero uno del mondo mentre Chiesa non è stato neanche nella top 30 del pallone d’Oro.

Questa settimana di pausa delle nazionali ci ha preparato alla supersfida Scudetto di domenica tra Inter e Juventus, le squadre più forti d’Italia insieme al Napoli del nuovo e più simpatico Mazzarri. Lottano al vertice della serie A a distanza di anni in un duello dal sapore anni ‘90. Max probabilmente giocherà con il suo 3-5-2 e non librerà Federico nel modulo che più si adatto alle caratteristiche di Chiesa, cioè il tridente offensivo. Con la sua panchina lunga l’Inter è difficile da battere di corto muso e, se non rischi cercando di esaltare il tuo talento migliore, magari ti finisce perdendo, e col muso… lungo.

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