di Roberto Dupplicato -
SCONFITTI SOLO DAL MILAN
TACKLE DURO – Il derby dei media sui due punti di Simone Inzaghi con Juve, Milan e Napoli
La faccia di Lautaro dice tutto, non segna ed esce a testa china in preda au suoi pensieri. Ora parte per le gare sudamericane, chissà come torna e se fisicamente sarà meglio di come si è visto finora. L'Inter vincerà questo scudetto e non può essere altrimenti, Marotta ha dato a Simone Inzaghi la squadra più forte di tutte e con una panchina lunga e di qualità per gestire anche le due competizioni, visto che in Champions Simone ha centrato la finale quando sul suo cammino c'erano Porto, Benfica e Milan, sennò viene eliminato agli ottavi. Nel club non possono essere contenti di avere gli stessi punti di Lazio e Fiorentina, allenate da 3 mesi da Baroni e Palladino che, però, a differenza di Simone Inzaghi, hanno già dato un'impronta riconoscibile di gioco. Invece l'Inter col Napoli era impaurita nel primo tempo, e se non si è ritrovata sotto 2-0 lo deve solo al coraggio di Acerbi, che in scivolata ha anticipato Kvara. Poi l'errore della difesa del Napoli consente a Calha di pareggiare, sennò l'encefalogramma dell'Inter era piatto. Nonostante questo e il rigorino in regalo alla fine è il Napoli che, al 90º, ha la palla per vincere: quella che, se fosse stata messa dentro da Simone, poteva già orientare la classifica in modo pesante.
Oggi sui giornali...
Inzaghi è sportivamente imputato, perché sembra non essere la miglior soluzione possibile per allenare l'Inter: la sensazione è che, con un altro allenatore, oggi l'Inter sarebbe prima in classifica e non a un punto più della Juve, che a San Siro ha giocato con coraggio e fatto 4 gol senza rigori: questo perché, anche l'allegriano Thiago Motta, gioca senza la paura che l'allenatore dell'Inter trasmette - evidentemente, considerate le gare con Milan e Napoli - ai suoi.
In Champions va meglio ma con gli svizzeri dello Young Boys si è rischiato di perdere e con l'Arsenal si è vinto per l'ormai solito rigorino, mentre i Gunners dominavano la partita tanto da vincere 13-0 il duello sui calci d'angolo: ma il calcio a volte è strano. Ma in Champions è un'altra Inter, per Marotta l'obiettivo minimo è arrivare ai quarti e Simone senza dubbio ce la farà. Pure in campionato, ripetiamo, alla fine vincerà l'Inter: perché è troppo più forte delle altre e perché dietro Simone c'è Farris, il vero uomo tattico e di spogliatoio del club nerazzurro. Neanche lui è riuscito a rivitalizzare Lautaro, che ora rischia di tornare "spremuto" dall'Argentina, come scrive La Gazzetta. Calma, comunque, alla fine l'Inter vincerà la A ma, con un altro allenatore, poteva fare la storia.
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