TACKLE DURO – Il derby dei media sul Milan tra Lopetegui e l’idea Sarri

di Roberto Dupplicato -

Nopetegui alla fine non è arrivato, magari può ancora arrivare ma il messaggio che si è capito è che alla fine i tifosi del Milan hanno detto no e quindi, dopo questa annata amara dove l’Inter si è presa la seconda stella nel derby, ora vogliono soddisfazione almeno dal club. A loro Lopetegui non piaceva e quindi niente da fare. Va detto che la scelta sembrava comunque un po’ azzardata, l’allenatore non conosce il calcio italiano, sarebbe potuto arrivare e fare subito bene, per carità, ma al tempo stesso se un allenatore parte già tra i mugugni dei tifosi poi dopo due pareggi sarebbe venuto giù San Siro. Il problema è che questa volta si è saputo e così a uscirne indebolita è stata mediatamente la società, se non fosse che si è cercato di spiegare che quella di Lopetegui fosse solo un’ipotesi e che nulla può effettivamente portare a pensare che al Milan comandino i tifosi. In tutto ciò, tra Fonseca e Conceicao spunta il nome di Maurizio Sarri, lo fa la Gazzetta ricordando che Sarri fu vicino al Milan già nel 2015, prima che Berlusconi lo scartasse per alcune sue frasi troppo working class per il Presidente degli Italiani.

Quel matrimonio non si fece...

Ma Berlusconi ha sempre espresso gradimento per le squadre di Sarri, “giocano bene”, diceva quando il Napoli del mister con la tuta si prendeva il Meazza. In tutto ciò Pioli può andare al Napoli, Franco Ordine lo ha punzecchiato in conferenza chiedendogli “te piace a pizz’?”. Lui ha dribblato tirando fuori i cappelletti in brodo, perché è di Parma. A metà strada, culinariamente, suggeriamo la pizzeria Tre Papi di Cesena: lì fanno la pizza ai cappelletti, metti una sera a cena.

Se questo che state leggendo vi sembra un “Valzer delle panchine” sappiate che questa e altre figure retoriche sono state coniate da David Messina, giornalista che è scomparso l’altro ieri, ma che ha lasciato un modo di raccontare il calciomercato che vive ancora oggi. Sul domani non v’è certezza e non la ha neanche Allegri, che si avvicina alla Champions ma che sembra verrà scalzato da Thiago Motta, che già ride quando gli parlano di Vlahovic, scena da mix zone retwittatissima sui social.

L’Inter ha perso le motivazioni, invece di giocarsi la finale di Champions è finita sconfitta col Sassuolo e ha riaperto la volata salvezza, con Calhanoglu che ha detto cose tipo “Pirlo non difendeva come me” che non si capisce mai se voglia scherzare o se, visto che è bravo a ballare, magari si allarga e comincia a dire cose tipo “sì bravo quel Roberto Bolle ma solo perché io non ho tempo di volteggiare”. Se avesse studiato economia avrebbe potuto controllare i conti dei club al posto del Governo. Nel frattempo tornano le Coppe, la Roma è disperata mentre Fiorentina e Atalanta possono centra la finale di Conference e di Europa League, non sarebbe un traguardo da poco.

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