ALLEGRI UN PO' MENO SANTONE...

TACKLE DURO – Il derby dei media sulla Juve senza Pogba e Di Maria

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Stasera il debutto Champions contro il PSG di Messi, Neymar e Mbappé senza le stelle arrivate dal mercato: l’argentino non ce la fa, il francese si opera e torna a gennaio

Redazione DDD

di Roberto Dupplicato -

La decisione di Pogba di operarsi arriva dopo un mese e mezzo di tira e molla e dopo 5 partite di campionato saltate dal francese, starà fuori 8 settimane, poi Mondiale e torna a gennaio. Un danno e una beffa che ha fatto infuriare molti tifosi e non solo. Il gioco latita, i risultati pure, Neymar-Messi e Mbappé incombono, e non ci voleva pure questa notiziaccia. In più, al Parco dei Principi, Max Allegri non avrà a disposizione nemmeno Di Maria, tornato a Firenze dopo la prima gara col Sassuolo e di nuovo fermo ai box nonostante l’allenatore coi viola lo abbia messo in campo solo per 45’, sostituendolo poi con De Sciglio in un cambio che, graficamente, è diventato iconico.

Certo, anche...

Simone Inzaghi, Sarri e Mourinho non se la passano bene e anche l’Inter rischia la rullata dal Bayern all’esordio Champions, ma sulla Juve la grande incognita di questa stagione sono le possibili assenze di Pogba e Di Maria, posto che su Chiesa si sta già aspettando da un pezzo dopo la rottura del crociato. Se Di Maria e Pogba giocano nella Juve allora la squadra bianconera è una pretendente seria allo Scudetto e una squadra che, passati i gironi, può affrontare tutti con spensieratezza. Senza quella “ossessione” di vincere la Champions e con un sorteggio buono ci si ritrova magari ai quarti con vista semifinale.

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Tutto è possibile, ma non senza i campioni di cui la Juve ha bisogno, come tutte le squadre. L’Atalanta è in testa e magari prova la fuga, ma non ha le coppe. La Juve, per fortuna, sì. E se arrivi fino in fondo guadagni milioni, dettaglio non da poco per Exor, la società Agnelli che controlla la galassia Juve, che deve ancora digerire il bagno di sangue per l’investimento Cr7 seguito da Rabiot, Ramsey, Kulusevski, Zakaria, Arthur e chi più ne ha più ne metta (ne ha di più sempre Paratici).

Allegri però ha finito gli “alibi” e, dopo la Fiorentina, ha anche rilasciato una dichiarazione “logica” ma che ha fatto infuriare i tifosi perché non dimostrerebbe “mentalità Juventus”. Nel presentare la sfida al PSG ha detto che, per il passaggio del turno, la gara importante è quella col Benfica. Che è la verità ma che gli ha fatto arrivare addosso anche le contumelie di chi, finora, si era risparmiato. Il Toro vince e ha più punti della Juve in classifica, la cosa non capita spesso, in città viene notata e una batosta in Europa non passerebbe sotto silenzio. Così anche i giornali rigirano il dito nella piaga, che non è il gruppo che canta “disco disco”, perché lo sappiamo che tanto Allegri non ha niente da imparare. Qualcuno dice che lo vorrebbe vedere “arrabbiato” come ai tempi del cappotto di Carpi. C’è chi dice “i ritorni non portano a niente” ma sono ex innamorati disillusi. Certo, c’è il caso Lippi bis, con scudetti e Finali di Champions, ma se Jim Morrison diceva “non tornare dove sei stato felice” probabilmente aveva ragione, anche perché una massima di Marx era che la “storia si ripete, la prima volta come farsa, la seconda come tragedia”.

Alla Bobo Tv Cassano dice che la Juve può anche vincere lo Scudetto ma gioca male, si arrabbia con Allegri che negli ultimi minuti a Firenze predicava HALMA. Max non sembra già il santone di un tempo, ma stasera non è detto che parta spacciato, magari stasera la Juve sfodera l’orgoglio che le è mancato in alcune fasi di questo inizio stagione e può vincere. Ma certo, senza Pogba e Di Maria non è così forte come sembra. Su Tuttosport leggiamo “Juve contro tutto”, Rummenigge sul Corsport dice “è la più forte fra le italiane”. “Juve da marziani” è l’apertura della Gazzetta. Ben tornata, Champions.

 

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