di Roberto Dupplicato -
HA AZZERATO ED E' RIPARTITO...
TACKLE DURO – Il derby dei media sulla rinascita di Spalletti
Ma non potevano giocare così all’Europeo? Magari non lo avremmo vinto, ma ci saremmo divertiti. Questo pensiero lo stiamo facendo tutti e lo starà facendo anche Luciano Spalletti, senza voler fare un processo alle intenzioni e con le scuse pronte in caso di errore. Però la vittoria con la Francia ci ha chiaramente esaltato, battere Israele era il minimo sindacale ma negli ultimi anni a farci male sono state Svezia, Svizzera e Macedonia, non proprio le Nazionali più forti del calcio mondiale. Eppure siamo qui a dirci ma che bello avere Frattesi, Donnarumma, Bastoni, Tonali e Calafiori. Più o meno c’erano anche a giugno ma le decisioni erano state diverse, i moduli erano cangianti e si è cercato un calcio perimetrale che ci ha tristemente lasciato fuori dai giochi: ma abbiamo avuto la forza di azzerare e ripartire.
Calma...
Anche se questa vittoria in Nations League ci fa sperare di essere testa di serie nei prossimi gironi di qualificazione, non è ancora rinascita azzurra: per quella bisogna andare ai Mondiali nel 2026 senza tante discussioni visto che non giochiamo un Mondiale dal 2014. Ma è una rinascita di Spalletti, che in 14 mesi sui media era passato dall’esaltazione come l’uomo dello Scurett’ fino all’assalto post Svizzera dei famosi 60 milioni di commissari tecnici.
Lui da buon toscanaccio ci è saputo stare, non aveva alternative, e ha ingoiato pure il rospo della tv svizzera che, in conferenza dopo l’eliminazione del 29 giugno, aveva sfottuto “voi siete stati una Panda, noi una Ferrari”, forse non sapendo neanche che una Panda, Spalletti, l’aveva sul serio. Oggi sui giornali è tornato Luciano il grande, Luciano il vincente, Luciano il filosofo da Certaldo: noi gli siamo grati per aver reso alle porte dell’autunno i nostri uomini forti dai destini forti, quando solo a inizio estate sembravamo tutti uomini deboli dai destini deboli. Il 10 ottobre a Roma arriva il Belgio, poi si va a Udine contro Israele: siamo in testa al girone ma va detto che siamo nelle condizioni di poter rovinare tutto con le nostre bischerate. Ecco, abbiamo preso gol all’inizio con Albania e con la Francia, ma ci ha segnato subito pure la Svizzera, quando cominciava il secondo tempo ed eravamo sotto solo 1-0… i nostri inizi non sono il massimo, speriamo che Luciano ci aiuti a rinascere insieme a lui. "Vengo dopo il Cittì", parafrasando Renzo Arbore.
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